Un ritratto di Pompeo Batoni (1708-1787) dal Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid
mostra | inaugurazione giovedì 15 febbraio h 17.30
Nell’ambito della rassegna Ospiti, i Musei Civici d’Arte Antica, in collaborazione con il Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, espongono presso il Museo Davia Bargellini il Ritratto della contessa Maria Benedetta di San Martino di Pompeo Batoni (1708-1787).
Per la prima volta Bologna ospita un’opera del grande pittore, che nella Roma del Settecento riuscì ad ottenere fama e successo, venendo ammirato anche dal giovane Antonio Canova.
Lucchese d’origine, ma romano d’adozione, Pompeo Batoni giunge nella capitale nel 1727, dove frequenta la scuola di Sebastiano Conca, e lo studio di Agostino Masucci e di Francesco Ferdinandi, detto l’Imperiali. Oltre a disegnare infaticabilmente dall’antico, si addestra ai “buoni precetti” seguiti dai grandi maestri; fondandosi sullo studio del “vero” e sulla selezione degli aspetti migliori presenti in natura, perviene ad un ideale di bellezza armonica, spontanea, amabile, molto apprezzata da una committenza imbevuta della sensibilità estetica dell’Accademia letteraria d’Arcadia.
Alla produzione di soggetto storico, sia mitologico che sacro, Batoni affianca un’ampia attività di ritrattista, incontrando i gusti di una raffinata clientela internazionale, spesso giovani aristocratici del Nord Europa, in soggiorno a Roma durante il Grand Tour.
Per rispondere alle esigenze di questo pubblico – soprattutto rampolli della nobiltà inglese – a partire dalla metà del secolo Batoni si farà ideatore di una nuova tipologia ritrattistica – il ritratto/souvenir – in cui il personaggio viene presentato in posa elegante, ma disinvolta, accanto a monumenti e reperti antichi.
Ma anche nella più convenzionale ritrattistica ufficiale Batoni sa raggiungere risultati stupefacenti e sofisticati per qualità esecutiva e accostamenti cromatici. Ne è esempio il Ritratto della contessa Maria Benedetta di San Martino – firmato sul bordo del tavolo e datato 1785 – che appartiene alla tarda produzione del pittore. Il gesto della protagonista sembrerebbe alludere all’episodio narrato da Plinio il Vecchio, in cui Cleopatra, dopo avere scommesso con Marco Antonio di essere in grado di offrirgli un banchetto sontuoso spendendo un milione di sesterzi, avrebbe preso la perla di inestimabile valore di un proprio orecchino e l’avrebbe sciolta nell’aceto, bevendo poi la miscela.
Visite guidate: *
sabato 17 febbraio h 16.30
domenica 3 marzo h 16.30
sabato 16 marzo h 16.30
sabato 30 marzo h 16.30
domenica 7 aprile h 16.30
* a cura di RTI Senza Titolo S.r.l., ASTER S.r.l. e Tecnoscienza
Orari di apertura:
martedì, mercoledì e giovedì h 10-15
venerdì h 14-18
sabato, domenica e festivi h 10-18.30