Chi è solito celebrare il 25 Aprile conosce bene i riti, i gesti, le tristi polemiche, gli elementi entusiasmanti o irrisolti del nostro bizzarro Paese. Ma come viene ricordata la Liberazione dal nazifascismo negli altri Paesi europei? Il dibattito, i sentimenti, le percezioni sono simili o diversi? Le istituzioni mettono in campo gli stessi sforzi e le stesse idiosincrasie che conosciamo o si comportano diversamente?
Nicola Borghesi ha incontrato alcuni sindaci di piccole comunità europee per chiedere che cosa è per loro la memoria della Seconda guerra mondiale, delle stragi nazifasciste, della Resistenza. Ne è nato un discorso pubblico per allargare oltre i confini lo sguardo sulla festa più bella dell’anno.
Elena Cotugno presenta un monologo tratto dallo spettacolo Giacomo. Un intervento d’arte drammatica in ambito politico (diretto da Gianpiero Borgia). In questo lavoro, Teatro dei Borgia mette a confronto due discorsi di Matteotti in Parlamento: quello del 31 gennaio 1921, in cui Matteotti denuncia le connivenze tra le forze politiche borghesi e le squadracce fasciste, e quello del 30 maggio 1924, l’ultima seduta a cui partecipò prima di essere assassinato, in cui contesta i risultati delle elezioni dell’aprile di quell’anno. L’obiettivo è riproporre le parole di Matteotti nella loro nuda e terrificante verità: il senso della militanza politica, i diritti di cittadinanza, la possibilità di opporsi alla violenza fascista con il richiamo ai valori di libertà e democrazia, ma anche il ruolo del teatro nella società, in un modo in cui gli ideali diventano opera d’arte.
BIO
Nicola Borghesi, classe 1986, è un autore, regista e attore di Bologna. Diplomato alla Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine, frequenta poi l’École des maîtres guidata da Tiago Rordrigues. Nel 2014 fonda Kepler-452, compagnia specializzata in teatro documentario, con la quale realizza reportage teatrali, spettacoli partecipati, format audioguidati. La sua indagine si focalizza soprattutto sull’invenzione di dispositivi artistici di messa in scena della realtà. Il suo metodo di ricerca, fondato sull’ascolto delle biografie, lo porta a passare lunghi periodi in luoghi insoliti per raccontarli: centri di sgomberati, fabbriche occupate, campi rom, carceri, scuole superiori, comunità di sikh. Dal 2018 è prodotto da ERT- Emilia Romagna Teatro, per cui scrive e co-dirige, tra gli altri, Il Capitale – un libro che ancora non abbiamo letto, spettacolo vincitore del Premio Speciale Ubu 2023, e Il giardino dei ciliegi – Trent’anni di felicità in comodato d’uso, con cui vince il Premio Rete Critica e il Premio Gli asini.
Elena Cotugno è attrice, autrice di teatro e co-direttrice, con Gianpiero Borgia, della compagnia Teatro dei Borgia. Si diploma nel 2006 alla International Theatre Academy of Adriatic in Tecniche e Metodologie delle Arti Drammatiche. Da allora continua il suo percorso di formazione, ricerca e creazione nelle Tecniche della Recitazione, della Regia e Pedagogia Teatrale con i maestri Jurij Alschitz e Anatolij Vasil’ev e iniziano anche le prime collaborazioni con Gianpiero Borgia. I due danno vita a Teatro dei Borgia con cui producono un ciclo di riscritture goldoniane in collaborazione con Fabrizio Sinisi. Ha vinto il Premio Rete Critica 2022 per La Città dei Miti, il Premio Le Maschere del Teatro 2021 nella categoria migliore attore/attrice emergente, è stata finalista ai Premi Ubu 2017 e 2019 nella categoria migliore attrice under 35.
INGRESSO LIBERO – PRENOTAZIONE CONSIGLIATA