‘Tragòs Oedìa' - Le voci del coro greco
Lido 27A
‘Tragòs Oedìa' - Le voci del coro greco
Lettura scenica in musica per Attrice e Coro femminile
Libero adattamento da Le Troiane di Euripide
Traduzione di Edoardo Sanguineti
Coro Arcanto
Attrice Manuela Magli
Musiche Giovanna Marini
Percussioni Gioele Pagliaccia
Direzione Giovanna Giovannini
Mise en espace Antonello Pocetti
Direzione artistica Gloria Giovannini
Esito della formazione permanente alla coralità di Arcanto
Quando le fiamme di una guerra si spengono, nel momento in cui gli uomini e le donne
superstiti si guardano intorno e scorgono inorriditi le macerie che hanno soppiantato le loro
case, in quel momento ed in quel luogo e su quelle esistenze si apre la tragedia Le Troiane di
Euripide, che alza il sipario là dove l'Iliade lo aveva fatto calare, per mostrarci la totale insensatezza di una guerra, che diventa simbolo di ogni guerra. Il regista Antonello Pocetti mette in scena Ècuba, Andromaca e Cassandra, interpretate dalla stessa voce quella di Manuela Magli, che aspettano di conoscere il loro destino, ora che i loro mariti, figli e fratelli sono stati uccisi dai greci. Immaginiamo queste donne sulla spiaggia, che come schiave saranno imbarcate sulle rispettive navi dei vincitori a cui sono state assegnate. In questa attesa, carica di dolore, le donne ripercorrono le tragiche vicende appena concluse, come per cercare una spiegazione che né loro, né noi che le ascoltiamo, riusciamo a trovare. Al coro è affidato il compito consolatorio e di partecipazione alle decisioni dell'esercito vincitore, decisioni che riguardano il destino infelice di ciascuna delle protagoniste.
La triste vicenda delle troiane si concretizza attraverso le poetiche parole nella traduzione di Sanguineti e nei canti di Giovanna Marini, riattualizzando l’essere ridotte in schiave di donne,
che aspettando il loro destino, non perdono dignità. Ed ecco che coro e attrice dialogano tra musica e parola in un unicum che segue principi di contemporaneità, pur rimanendo fedeli al classico della tragedia greca. Le pose innaturali e gli elementi scenici, come corde e un semplice
telo, sottolineano l'universalità di opera che richiama a tutto tondo due condizioni esistenziali
del genere umano: i vincitori ed i vinti della guerra di Troia, che richiamano i vincitori e vinti di
ogni moderno orribile conflitto.
Nel 2004 il Coro Arcanto incontra per la prima volta Giovanna Marini e le sue composizioni
realizzate per il Teatro di Thierry Salmon (Le Troiane di Euripide, Orestiadi di Gibellina, 1988) e Franz Marejnen (Oresteide di Eschilo, Teatro Reale Fiammingo di Bruxelles 1997). Il coro, come oggi diretto da Giovanna Giovannini, portò in scena “ La poesia che canta”, una selezione di brani tratti dalle tragedie greche sopracitate e dal testo teatrale di Pier Paolo Pasolini “Turcs Tal Friül”, una produzione AngelicA Festival. Da allora non si è persa occasione di proporre questo repertorio in numerosi concerti e spettacoli tenuti sia in Italia che all’estero. Questi canti in greco antico hanno una potenza espressiva che ci invita a cantarli in varie forme, in questo caso, solo con le sole voci delle donne, che nel loro canto a volte spiegato a volte sommesso fanno da commento emotivo alla narrazione che viene dal passato ma che ci porta al presente.
Questa versione di Tragòs Oedìa è inoltre impreziosita dai ritmi e sonorità delle percussioni di
Gioele Pagliaccia e la voce solista di Marta Abatematteo.
martedì 27 giugno ore 21.00
Ingresso gratuito