Romeo è Giulietta
(Italia/2024) di Giovanni Veronesi (112')
Il grande regista teatrale Federico Landi Porrini è alla ricerca dei suoi Romeo e Giulietta per l’opera che dovrebbe consacrare definitivamente il suo prestigio e concludere la sua carriera. Tra le candidate spicca Vittoria che viene però esclusa a causa di un’ombra sul suo passato. Determinata a ottenere comunque un ruolo nello spettacolo e con la complicità della sua amica truccatrice, la giovane attrice decide di ritentare sotto falsa identità, per dimostrare tutto il suo talento.
È così che si trasforma in Otto Novembre, si propone per il ruolo di Romeo e ottiene la parte. Non le sembra poi così complicato interpretare qualcun altro, sia sul palco che dietro le quinte, neanche quando il suo fidanzato viene scelto per interpretare il ruolo di Mercuzio. Vestire però i panni di un uomo le consentirà di scoprire molte cose su sé stessa, ma soprattutto sulle persone che la circondano.
“Non aspettatevi di vedere un semplice film d’amore, perché così non è.
Romeo è Giulietta è una commedia pungente, densa di satira, in cui l’amore è presente, ma non è il piatto principale. Il retrobottega del mondo dello spettacolo si conferma pieno di fascino, mai come in questo periodo storico si trova a vivere situazioni surreali che nel film vengono prese in giro: i tiktoker che vengono scritturati, gli attori che sono un po’ tutti uguali e i registi che non sanno stare al passo coi tempi.
Il punto di forza di tutto il film riguarda la caratterizzazione dei personaggi, affidati a un cast che non delude.
Il film cresce con il passare dei minuti, raggiunge il suo apice mantenendolo fino alla fine, regalando un’alternativa non sdolcinata per San Valentino e risultando tra migliori commedie italiane dell'ultimo periodo.”
Andrea Zedda, Vanity Fair Italia
“Soprattutto è un film che riflette sul Teatro e sul Cinema e incanta con alcune splendide ambientazioni del nostro territorio: le scene girate a Villa Borghese a Roma e a Spoleto restituiscono un patrimonio inestimabile, quanto quello shakespeariano.”
Silvia Argento, CineFacts