Que viva Mexico!
(USA/1931) di Sergej Ejzenštejn (72')
Edizione a cura di Grigorji Aleksandrov
Dopo un fallito tentativo di imbarcarsi sulla corazzata Hollywood, Ejzenštejn accetta l'offerta del romanziere e produttore Upton Sinclair per un film sul Messico: "Tutto pulsa di un divenire primordiale e, al tempo stesso, eterno. Così doveva essere il mondo organico nei primi giorni della creazione", dirà il regista. Ma tutto il girato gli viene sottratto da Sinclair prima del montaggio. A prescindere dalla potenza che comunque emanano, nessuna delle versioni che circoleranno può dirsi un film di Ejzenštejn. L'edizione curata da Grigorij Aleksandrov nel 1973, sulla base della più completa disponibilità del materiale girato e di appunti manoscritti del regista, consente tuttavia un emozionante accesso a questa "Pompei della storia del cinema" (Aldo Grasso). (am)
Segue
IL DIARIO DI GLUMOV (Dvenik Glumova, URSS/1923) di Sergej Ejzenštejn (6')
La primissima prova cinematografica di Ejzenštejn è concepita come attrazione infilata in un allestimento teatrale (Anche il più saggio sbaglia): uno spettacolo che smonta e rimonta commedia dell'arte, marionettismo clownesco, circo e slapstick, per portare il pubblico a nuovi livelli di coscienza ed esperienza attraverso una strategia di scosse a ripetizione. Visto da solo, il film pare la più estrema concessione del regista al cinema dell'assurdo. (am)
Biglietto ridotto con Card Musei Metropolitani di Bologna