Mario de Maria (Marius Pictor)
Il pittore delle lune. 1852 - 1924 | ART CITY Bologna 2014
“L'arte non è ragione, ma inconsapevolezza e intuizione” scriveva Mario de Maria in uno dei testi in cui spiegava la sua poetica, convinto che la pittura fosse un modo per penetrare il “segreto nascosto” della natura, la sua anima, la sua intimità più nascosta.
Pittore molto ammirato, frequentatore degli ambienti colti e raffinati della cultura italiana di fine secolo, Mario de Maria, Marius Pictor - come è solito firmarsi dal 1894 – appartiene a quella cerchia di pittori che sul finire del secolo XIX intraprese la via della pittura di idee, una pittura di matrice simbolista, ma saldamente radicata, soprattutto in Italia, nella rappresentazione del reale, alla ricerca di quella dimensione misteriosa ad essa sottesa.
Gabriele D’Annunzio definì l’amico pittore “Marius delle lune” per la sua predilezione per i soggetti colti al chiaro di luna. Tale definizione se da una parte ha contribuito a identificarlo nel mondo dell’arte fin de siècle, dall’altra, però, non ha giovato alla valutazione complessiva della sua pittura, certamente non limitata a quel senso particolare e “romantico” del “notturno”. Ancora meno quella definizione ha favorito la considerazione più generale della sua attività nell’ambito della cultura artistica italiana e internazionale. L’opera pittorica di de Maria, infatti, non può essere disgiunta dalla sua personalità di animatore culturale, soprattutto a Venezia negli anni della nascita della Biennale, di esteta e collezionista di arte antica.
La mostra di Bologna cerca di mettere in luce proprio questa molteplicità di interessi – dalla pittura, alla fotografia e l’architettura - che si traducono in un'arte complessa e articolata, certamente non riducibile alle categorie tradizionali di paesaggio o di veduta dal vero, sebbene il paesaggio costituisca il tema principale della sua indagine artistica.
Nonostante la difficoltà di ricostruire il corpus pittorico di de Maria, in gran parte disperso in collezioni private estere e italiane, è stato comunque possibile reperire per questa mostra che celebra finalmente nella sua città il pittore, un numero cospicuo di opere inedite, raccolte soprattutto in collezioni private, che danno conto dei diversi modi di affrontare pittoricamente la realtà nel corso della sua lunga e dinamica attività artistica”.
(Elena Di Raddo)
a cura di Elena Di Raddo
promosso da Associazione Bologna per le Arti
in collaborazione con il Comune di Bologna
Orari di apertura ordinari del Museo
- Tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.30
Ingresso libero
