copertina di La potentissima signora Laura Betti
13 settembre 2024, 21:00 @ Anfiteatro del Parco di Villa Spada

La potentissima signora Laura Betti

Feminologica 7 - teatro civile al femminile

RECITAL

Con Simona Sagone, attrice e regista; Mirco Mungari e Umberto Cavalli, polistrumentisti. Testi di: Laura Betti, Pier Paolo Pasolini, Alberto Moravia, Franco Fortini, Ercole Patti, Gofredo Parise, Letizia Antonioni, Fabio Mauri, Leda Muccini, Carlo Levi, Furio Colombo, Umberto Simonetta, Billa Billa. Omaggio a Laura Betti attraverso testi per lei scritti e musicati dai migliori autori e musicisti jazz sulla piazza che salivano e scendevano dalla sua casa a via del Babbuino.

A cura di Ass. Cult. Youkali APS

 

Madame Betti, “la pazza”, la giaguara”, “La pupattola bionda”, Miss Flasch dai lunghi sigari e il cilindro, l’emblematica seduttrice che compare sulla copertina della sua “romanza” Teta Veleta adorna di un enorme capello nero con fiori rosa.

All’anagrafe Laura Trombetti, poi diventata Betti su suggerimento di Visconti, è stata una diva da dolce vita come anche l’inconsolabile vedova del suo amore impossibile, Pier Paolo Pasolini.

Una potente signora che imponeva agli scrittori, per i quali cucinava instancabilmente gateau di patate o teglie di lasagne, di scriverle canzoni e monologhi per emergere e distinguersi dalle altre.

Così sono nate le canzoni di “Giro a Vuoto” che ha avuto grande successo al debutto a Milano, poi portate anche a Parigi ove è stata acclamata come la Jiuliette Grécò italiana. Sono seguiti i testi dello spettacolo “Potentissima signora” anch’essi firmati da nomi eccellenti.

Un omaggio a Laura Betti a vent’anni dalla morte che passa attraverso quelle canzoni e testi che la rappresentavano com’era, o come le piaceva rappresentarsi, o ancora che le permettevano di impersonare tipo di donne che la incuriosivano da Giovanna d’Arco alle prostitute del Madrione che tentò davvero di imitare davanti a un Pasolini che la osservava come un pappone.

Se durante il centenario pasoliniano Laura Betti è stata molto nominata come figura di contorno vicina al grande poeta e regista, in questo anniversario era giusto ridarle centralità perché a suo modo è stata una geniale personaggia del ‘900, “una musa” secondo la recente definizione data di lei dalla giornalista Simona Zecchi, “un po' folle e passionale”, “un Gian Burrasca revisionato da Freud” secondo la quarta di copertina di Tullio Kezich dei testi di “Giro a Vuoto”.

Pasolini in quella che doveva essere l’introduzione di Teta Veleta, scrisse un finto necrologio di Betti in cui afferma: “Laura Betti non era ambigua, anzi era tutta d’un pezzo: inarticolata come un fossile … non volendo mai “fare pietà” ha sempre ammesso di farla. Dunque è attraverso la pietà che essa è stata costretta a provocare verso la sua persona, che è venuta fuori la sua generosità: cioè qualcosa di eroico. Questo è infatti il necrologio di un’eroina. Bisogna aggiungere che era spiritosa e un’eccellente cuoca.”

 

E’ doveroso riconoscere- afferma l’attrice e cantante Simona Sagone- che lo spettacolo è stato influenzato da “La cantata degli anni miracolati” rappresentato da Marina Pitta su testo e regia di Gianfranco Rimondi, autorizzato all’epoca dalla stessa Betti. Marina Pitta mi ha incoraggiata ad affrontare il repertorio di canzoni di Laura Betti tra cui si ritrovano anche canzoni brechtiane, che sapeva che avevo già affrontato in passato. Ho preferito evitare un testo biografico come intermezzo tra le canzoni per ridare parola a Laura Betti e alla sua cerchia di amici, commensali, autori dai nomi altisonanti che, se pur spesso vittime delle sfuriate di Madame, dei suoi rimproveri e delle sue accuse di tradimento intellettuale, le volevano bene e obbedivano con piacere a ogni sua richiesta”. Ringrazio anche la Cineteca di Bologna ove è custodito l’archivio di Laura Betti e dove ho potuto toccare con mano alcune delle partiture originali delle canzoni scritte su misura per Madame con emozione e impazienza di poterle ricantare, se pure mettendomele addosso e indossandole a modo mio.”

 

Nella stessa giornata ore 19

Donne e marginalità INCONTRO*

 

Con Chiara Gius, dipartimento scienze politiche e sociali Università di Bologna; Aura Cadeddu, attivista, resp Accoglienza CAD- Cassero; Babs, attivista transfemminista

Conduce Elisa Rosso redattrice di Donne fuori dall’angolo

Le molteplici dimensioni della marginalizzazione che le donne affrontano nella società contemporanea in un ottica intersezionale, ponendo al centro anche i processi di invisibilizzazione che colpiscono i corpi di donne migranti, diversamente abili, sex workers, trans, carcerate o i corpi semplicemente difformi dai modelli imposti.


Anfiteatro del parco di Villa Spada*

*Ingresso al parco da via di Casaglia 3/7

INGRESSI

SPETTACOLI ore 21:00, 12€ adulti/e, 10€ serata danza*, 8€ bambini/e

INCONTRI* ore 19:00, OFFERTA LIBERA

MODALITA’ DI PAGAMENTO SPETTACOLI:

- BANCOMAT/CARTE

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