Sabato 24 maggio ore 21
L’ultima eredità è la storia di un doppio viaggio, geografico ed emotivo. Alla notizia del peggioramento delle condizioni di salute del padre, il protagonista torna a casa per un ultimo saluto e, come lui stesso dice, mentre va compie un viaggio che ripercorre tutta la sua vita. Il percorso verso i luoghi dell’infanzia e dell’adolescenza è anche il percorso verso quell’infanzia e quell’adolescenza da cui credeva di aver preso distanza, da cui era fuggito e non credeva sarebbe mai tornato. Una volta arrivato a destinazione trova il padre nel letto, addormentato, in piena notte. Sarà pronto ad affrontare questo momento, ad abbandonare per sempre la condizione di figlio, a camminare da solo? Giusto il tempo di un ultimo saluto, di un’ultima raccomandazione, la più importante, quella che resta nel tempo come segno e sigillo di ciò che è stato. Ma anche un ringraziamento che porta con sé la consapevolezza che il padre sarà sempre, nonostante tutto, una fonte di insegnamento. Da qui l’ultima eredità: con l’arrivo della morte, di riflesso, la riscoperta del valore della vita.