L’arte della gioia – Parte I
(Italia/2024) di Valeria Golino e Nicolangelo Gelormini (154')
Nata il primo gennaio del 1900 da una povera famiglia della Sicilia rurale, Modesta fin dall’infanzia ricerca la felicità senza soccombere ai condizionamenti della società. Dopo un tragico incidente che la strappa alla sua famiglia, viene accolta in un convento dove, grazie alla sua intelligenza e caparbietà, diventa la protetta della Madre Superiora. Successivamente approda alla villa della Principessa Brandiforti, dove si renderà indispensabile acquistando sempre maggiore potere a palazzo. Questo incessante movimento di emancipazione si accompagna ad un percorso di maturazione personale e sessuale, che la porta a scoprire e rivendicare il diritto al piacere e alla felicità.
In anteprima mondiale alla 77esima edizione del Festival di Cannes, la nuova serie Sky Original, L’arte della gioia, porta la firma di Valeria Golino ed esce in sala - la prima parte - il 30 maggio, la seconda dal 13 giugno.
Il progetto televisivo della Golino, L’arte della gioia, liberamente ispirato all’omonimo e romanzo postumo di Goliarda Sapienza, arriva nel centenario della nascita di quest’ultima. Tra le artiste donna più emblematiche della letteratura italiana del secondo Novecento, la Sapienza ha partecipato, in veste di attrice, ad alcuni capolavori della storia del cinema italiano (Senso di Luchino Visconti e Gli sbandati di Citto Maselli, giusto per citare un paio di esempi). La sua opera letteraria è encomiabile anche considerate le numerose difficoltà editoriali che ha dovuto affrontare, per cui è stata addirittura pubblicata integralmente solo dopo la morte dell’autrice.
Dando uno sguardo al poster e al trailer ufficiale rilasciato da poco, appare subito chiaro quanto impegno ci sia dietro a questo progetto. Al di là dell’impianto scenico, assolutamente d’impatto e perfetto a rendere il contesto dentro il quale i personaggi agiscono, si avverte una forte componente coreografica, come se ogni elemento dovesse concorrere a sostenere e arricchire il movimento di quello accanto.
«Tu crei solo disordine» è una battuta rivolta a Modesta, che si mostra piuttosto libera e lasciva in contrasto alle regole e ai confini a lei imposti.
La musicalità, pregnante e significativa nel trailer, scandisce un ritmo quasi tribale, profondamente legato alla terra e alla passionalità. Dalla giovane protagonista ai volti più noti che si incontrano via via che le immagini proseguono, si sprigiona una sensualità alla quale è difficile, se non impossibile, rimanere indifferenti. E salgono le aspettative, soprattutto sulla risposta al Festival di Cannes al termine della proiezione ufficiale.”
Sabrina Colangeli, GQ Italia