copertina di  [...] KZ | Paola Bianchi
29 dicembre 2023, 21:00 @ Biblioteca Civica Gianni Rodari

[...] KZ | Paola Bianchi

coreografia e danza Paola Bianchi
sound design Stefano Murgia
lighting design Paolo Pollo Rodighiero residenza creativa Teatro Galli di Rimini produzione PinDoc
coproduzione Liberty / Stagione Agorà
con il contributo di MIC e Regione Sicilia
[…] KZ è parte del progetto ELP | corpi reclusi

Realizzato nell'ambito del progetto 𝑽𝒐𝒄𝒊 𝒅𝒂𝒍𝒍𝒂 𝑺𝒕𝒐𝒓𝒊𝒂, sostenuto da Città Metropolitana di Bologna, Parco della Memoria Casone del Partigiano A. Saccenti (Unione Reno Galliera e Comuni di Baricella, Granarolo dell’Emilia, Malalbergo, Minerbio), con il contributo della Regione Emilia Romagna – che si articola tra laboratori, incontri e spettacoli con l’obiettivo di dare voce e corpo ad un racconto individuale e collettivo, oggi più che mai attuale e necessario, aprendo al contempo un dialogo sui temi della scomparsa dei testimoni diretti e della valorizzazione degli archivi.

La memoria procede a ritroso e penetra nel passato attraverso il velo dell’oblio: si incammina su tracce sepolte e disperse, e ricostruisce testimonianze significative per il presente. Aleida Assmann

Ricordare e dimenticare. Memoria e oblio. Pieni e vuoti. Parole e rumore di fondo. Ascolto la voce di donne e uomini deportati nei campi di sterminio nazisti, oppositori politici al regime fascista che hanno rischiato di morire a vent’anni. Ascolto il rumore di fondo di audiocassette registrate nel secolo scorso, il fruscio, i vuoti, i buchi. Di tanto in tanto le voci si fanno lontane, non riesco a capire cosa dicono. Mi sembra che siano quelli i momenti più importanti delle interviste, i momenti in cui la crudezza del racconto si fa più difficile da ascoltare, quasi impossibile da dire, come se una forma di pudore spingesse la persona intervistata ad abbassare la voce. Un dire senza farsi udire, un dire intimamente sussurrato. I vuoti, i buchi diventano allora il filo conduttore della ricerca. Mi infilo in quei buchi cercando il fondo, rinunciando a capire per provare a comprendere lo stato di quei corpi. Prendo quei buchi e li porto dentro, ne faccio un luogo di ristagno del corpo, li spingo fino alle ossa. La fame e la sete strizzano le budella. Spingo le unghie nelle fessure, aspetto che la terra si infili sotto le unghie, ma è solo cenere. Non capirò fino in fondo, lo so. Resto nella nebbia di un tentativo. Mi appoggio al corpo, alla danza, al solo – un solo di danza il cui titolo indicibile fa rabbrividire.

A partire dall’ascolto delle audiocassette e dalla lettura della tesi di laurea di Fiorella Rorella nasce […] KZ, dove […] è un non detto, un pezzo mancante, un vuoto – graficamente un luogo chiuso, una prigione – e KZ è contrazione di Konzentrationslager.

 

INGRESSO LIBERO, prenotazione consigliata
info e prenotazioni: 333.8839450; ​segreteria@associazioneliberty.it
vocidallastoria.it