Il prato di Bežin
(Bežin lug, URSS/1937) di Sergej Ejzenštejn (31')
Ejzenštejn torna dal Messico, il clima è cambiato. Cinema delle masse, ora, significa cinema comprensibile a tutti. I nuovi burocrati giurano guerra al ‘formalismo', avanza una cosa confusa che si chiama ‘realismo socialista'. Tragedia rurale sul conflitto biblico tra un giovane progressista e il padre reazionario, Il prato di Bežin va incontro al suo destino sacrificale. Bloccato, ripreso, ostacolato, accusato di misticismo, il film sarà condotto al patibolo (negativi e sola copia esistente scomparsi) e sepolto dal pubblico disprezzo. Quel che oggi abbiamo sono "le briciole dell'opera uccisa" (Aldo Grasso), dove cogliere le tracce d'una cristologia socialista e la scintilla di un film concepito pensando agli ultimi grandi maestri della pittura spagnola. (pcris)
Biglietto ridotto con Card Musei Metropolitani di Bologna