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copertina di Il mestiere dell'editore: Ago edizioni presenta Op Oloop
5 ottobre 2024, 18:30 @ Confraternita dell'Uva libreria indipendente

Il mestiere dell'editore: Ago edizioni presenta Op Oloop

incontro

Ago edizioni è una casa editrice indipendente nata alla fine del 2023 con lo scopo di riproporre libri di narrativa straniera del Novecento.

Ne parleremo con Giulia Di Filippo (traduttrice) e Caterina Miracle Bragantini (editor di Ago), focalizzandoci sulla loro ultima pubblicazione di narrativa sudamericana: Op Oloop di Juan Filloy.

L’editore: L’ago è un oggetto semplice che esaurisce la sua funzione nell’essere tramite, lasciando alla mano di chi lo gestisce e al filo che cuce la memoria dell’atto.
Ago edizioni si propone di intendere l’editoria come gesto pragmatico, teso quindi a intessere l’autore e il suo libro con i lettori, fino a rendere questo legame indissolubile, ma, al contempo, assicurando a chi scrive la libertà assoluta di trascurare chi legge.
 
IL LIBRO: Op Oloop è uno statistico finlandese che abita a Buenos Aires. Ha severamente impostato la propria vita al riparo delle certezze che soltanto i numeri gli garantiscono, plasmato il quotidiano sull’ossessione per il calcolo, ceduto a un’esistenza forgiata dalla disciplina. È drastico nei giudizi, esatto nelle lamentele, affabile nei modi, pronto alla vendetta quando ritiene di aver subito un torto.
Svolge meticolosamente ogni capriccio della sua abitudine fino al 22 aprile 1934, quando una pressione esterna, impossibile da gestire con il solo aiuto della razionalità, prende il sopravvento sulla sua routine. Franziska, sua promessa sposa, lo attende alla festa di fidanzamento, ma un banale incidente in taxi gli impedisce di arrivare all’orario previsto. Il contrattempo è un’onda anomala che, nel sismografo emotivo di Op Oloop, rompe gli argini della sua identità fino a inabissare la perfezione del metodo nei meandri della psiche. Lo statistico si abbandona così a un’anarchia radicale, fa saltare ogni convenzione anche sociale di cui era stato fino a quel momento strenuo difensore.
La follia inaspettata e totale di Op Oloop dà forma all’intreccio e al suo racconto, come se Juan Filloy volesse far intendere che la letteratura è tale soltanto quando tutte le inibizioni e le reticenze vengono finalmente accantonate.
Con uno stile vivido, un tono sempre allegro e un ritmo sostenuto, Filloy restituisce al lettore il racconto perfetto e minuzioso della follia di un uomo, rintracciando nella lingua e nella forma la chiave di volta di una narrazione che si fa polifonica, con note ora stridenti, ora più dolci, riuscendo comunque nell’impresa a cui arrivano in pochi: scrivere un’opera dalla melodia inconfondibile.
 
Juan Filloy nacque nel 1894 a Córdoba, in Argentina, ma visse gran parte della sua vita nella vicina cittadina di Río Cuarto. Scrittore e giudice, nuotatore e arbitro di boxe, esordì nel 1930 con Periplo, una raccolta di cronache di viaggio a cui seguirono undici romanzi.
La sua opera è stata apprezzata e riconosciuta da autori come Juan José Saer, Jorge Luis Borges e Leopoldo Marechal, e ha esercitato un’influenza decisiva su Julio Cortázar.
Distribuiva i suoi libri soltanto tra gli amici fidati perché considerava gli editori interessati soltanto al guadagno.
Nonostante ciò venne candidato al Premio Nobel per la Letteratura. Nel luglio del 2000, quando morì, era riuscito nel suo intento: attraversare tre secoli.