copertina di Il gattopardo
13 agosto 2023, 21:30 @ Piazza Maggiore

Il gattopardo

(Italia-Francia/1963) di Luchino Visconti (205')

Regia: Federico Fellini. Soggetto: Ennio Flaiano, Federico Fellini. Sceneggiatura: Tullio Pinelli, Brunello Rondi, Ennio Flaiano, Federico Fellini. Fotografia: Gianni Di Venanzo. Montaggio: Leo Catozzo. Scenografia: Piero Gherardi. Musica: Nino Rota. Interpreti: Marcello Mastroianni (Guido Anselmi), Claudia Cardinale (Claudia), Anouk Aimée (Luisa Anselmi), Sandra Milo (Carla), Rossella Falk (Rossella), Barbara Steele (Gloria Morin), Guido Alberti (Pace), Madeleine Lebeau (attrice francese). Produzione: Angelo Rizzoli per Cineriz/ Francinex. Durata: 138’

 

È un po’ difficile per me stabilire il limite di 81⁄2, cioè dove comincia e finisce il fatto personale e dove invece comincia il ritratto di un tipo, la descrizione della mia immagine in quanto diventa tipo. [...] So solo che il mio proposito era di parlare della vita di un regista che si trova in pasticci di carattere spirituale, in una specie di confusione. [...] Il film era proprio questo: una confessione sincera, anzi sincerissima, per me naturalmente, pur se con quel tanto di artificio, con quel tanto di trucco nobilissimo che un uomo che si mette di fronte agli altri per raccontare una cosa deve necessariamente mettere in opera per poter comunicare. Avevo bisogno di un italiano, di un amico che accettasse con umiltà di essere come un’ombra rispettosa, che non venisse fuori in modo eccessivo. Così ho preso Mastroianni, lo conoscevo già, ed è stato bravissimo: così allusivo, discreto, simpatico, antipatico, tenero, prepotente. C’è e non c’è. Perfetto. Non è un film triste. È un film dolce, aurorale. Malinconico, semmai. Però la malinconia è uno stato d’animo nobilissimo: il più nutriente e il più fertile.

Federico Fellini

Ho un’autentica adorazione per Federico Fellini, con Akira Kurosawa è il regista che ammiro più profondamente. 81⁄2 è un film pieno di invenzioni strabilianti. Gli hanno rimproverato di essere ‘barocco’, ma l’han detto anche di me; quella di Fellini è solo ricchezza espressiva, generosità, non ridondanza o maniera. Sono sicuro che resterà fino alla fine dei tempi perché il suo cinema è magia pura.

Orson Welles

Federico mi fece usare per la prima volta la mia voce sullo schermo. Ricordo che prima dell’inizio della lavorazione mi telefonava e mi con- duceva in campagna dove mi parlava a lungo e mi faceva parlare di questo personaggio. Io non capivo il perché di tutti questi incontri, l’ho capito dopo, quando abbiamo cominciato a girare, perché lui mi aveva messo in bocca tante cose che praticamente mi erano uscite fuori durante quelle conversazioni. Federico sapeva benissimo quello che voleva da me e mi portava a dirlo. Di fronte agli attori Fellini è in perenne adorazione, è sempre innamorato di loro. Ti fa credere che sei al centro d’ogni suo pensiero, la cosa più cara e importante che egli possa avere, l’unica. La sua abilità è di usare questa tecnica o questo atteggiamento con tutti, e quindi non si riesce mai a capire quanto in effetti egli sia sincero. Inoltre, ti dà sempre l’impressione che tutto nasca a caso. Questo lo notavo particolarmente, perché all’epoca giravo contemporaneamente Il Gattopardo con Visconti, dove invece tutto era programmato.

Claudia Cardinale