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Il favoloso mondo di Amélie
(Le Fabuleux Destin d'Amélie Poulain, Francia-Germania/2000) di Jean-Pierre Jeunet (120')
La favola dell'angelo custode con occhioni sgranati, basco nero e rossetto scarlatto che vaga per gli angoli di un'anacronistica Montmartre da cartolina e si occupa dell'altrui felicità è diventata un fenomeno di costume. Tenerezza, umorismo, una galleria di personaggi disegnati con tocchi impressionisti (l'odioso fruttivendolo e il commesso sognatore, l'innamorato geloso e la barista ipocondriaca, la portinaia nevrastenica e il giovanotto che colleziona frammenti di fototessere) sono gli ingredienti di questo fortunato "albergo del sorriso. Il mondo così come sarebbe piaciuto a Zavattini, e a Prévert, e a Carné" (Luigi Paini).
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