copertina di IL CONFORMISTA
25 giugno 2022, 21:45 @ Sotto le stelle del cinema

IL CONFORMISTA

(Italia-Francia-Germania Ovest/1970) di Bernardo Bertolucci (114')

IL CINEMA RITROVATO

Introduce Stefania Sandrelli

 
 

Ho girato Il conformista lasciando aperta la possibilità di raccontarlo cronologicamente, come nel romanzo di Moravia. Fin dall’inizio delle riprese ero affascinato però dalla possibilità di usare il viaggio in automobile come il ‘presente’ del film, il contenitore della storia. Insomma, il protagonista viaggia anche nella memoria. Per questo avevo girato molto materiale sul viaggio di Trintignant. Con un grande montatore come Kim [Arcalli], accade di poter vedere, poco a poco, la struttura del film che si materializza. La struttura di un film è solo annunciata dalla sceneggiatura e comincia a esistere e a manifestarsi durante le riprese, ma è durante il montaggio che prende definitivamente corpo.

Bernardo Bertolucci

Non è il caso di analizzare minutamente come e in che misura il giovane Bertolucci abbia modificato, con una libertà che sfiora la sana insolenza e nel quadro di un’obbligata potatura, figure e fatti che affollano le quattrocento pagine del romanzo moraviano per ridurle a una durata inferiore alle due ore. Basti dire che le ottanta pagine del prologo [...] sono risolte in una breve sequenza, frammentata dal montaggio secondo quella distorsione allucinata della visione che è una delle cifre stilistiche dominanti del film. [...] Il sesso e il fascismo sono i due poli del Conformista. O, se si preferisce, la polpa e la buccia. Il conformista Marcello ha sete di normalità per coprire la propria inconfessata e temuta anormalità sessuale. È fascista perché vede nel fascismo il mito collettivo cui immolare, nel miraggio dell’ordine, il proprio disordine, quel che lo fa diverso dagli altri. In nome del fascismo uccide, nell’illusione di riscattare un delitto precedente con un’azione criminosa, ma legalizzata. Risulta piuttosto chiaro che in Marcello il fascismo è l’accidente, il conformismo è la sostanza: questo conformismo è fascista, ma potrebbe essere altro in diverse circostanze storiche. Sarebbe comodo ridurre Il conformista a un film ‘sul’ fascista, cioè in costume, trascurandone la carica critica di una classe e di una generazione.

Morando Morandini

 

Serata promossa da ACE – Association des Cinémathèques Européennes all'interno del programma Creative Europe MEDIA della Commissione Europea

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(Replica giovedì 30 giugno ore 21.30 Cinema Arlecchino
In caso di pioggia, la proiezione si sposterà al Cinema Arlecchino, al Cinema Jolly e in Sala Scorsese)

 

Restauro:
2022
Restaurato in 4K da Cineteca di Bologna in collaborazione con Minerva Pictures sotto l’egida della Fondazione Bernardo Bertolucci presso il laboratorio L’Immagine Ritrovata, a partire dal negativo camera originale. Con il contributo del Ministero della Cultura e il sostegno di “A Season of Classic Films”, iniziativa promossa da ACE – Association des Cinémathèques Européennes all’interno del programma Creative MEDIA della Commissione Europea