Il cine-occhio
(Kino-glaz, URSS/1924) di Dziga Vertov (78'). Accompagnamento al piano di Daniele Furlati
Scene di vita leninista in una piccola città dell'appena nata Unione Sovietica. Dovunque si posi il cineocchio è gioia, energia, fervido umanismo; dovunque entusiasmo, manifesto, propaganda. Vertov, già regista-direttore di cinegiornali, ha fatto sue le indicazioni di futurismo e costruttivismo, è uno sperimentatore risoluto, milita per fare del cinema un'attività non professionale, non autoriale, "senza sacerdoti supremi". Non conta l'uomo, conta la macchina da presa: "È sua convinzione che tecniche come il ralenti e il reverse-shot possano mettere in luce aspetti nascosti del processi sia fisici sia sociali" (Yuri Tsivian). (pcris)
Accompagnamento al piano di Daniele Furlati