Guerra delle lingue, guerra per la lingua e guerra con la lingua
incontro
Con Lorenzo Petrucci
Spaziando dalla sociolinguistica fino ad arrivare alla pragmatica e all’analisi del discorso, il presente contributo intende esplorare in che modo la ricerca scientifica ha associato il termine “guerra” ai sostantivi “lingua” o “lingue”. Si porterà avanti questa analisi seguendo fondamentalmente tre concetti chiave: quello di “guerra delle lingue”, molto caro alla sociolinguistica e alla sociologia della comunicazione, e quelli di “guerra per la lingua” e di “guerra con la lingua”, questi ultimi sviluppati più nello specifico in seno alla ricerca sull’analisi del discorso. Con il concetto di “guerra delle lingue” si intende approfondire quali dinamiche linguistiche e sociali emergono quando le lingue vengono a trovarsi in contatto: ci si chiederà, quindi, cosa succede quando le lingue si incontrano e perché, secondo molti studiosi, tra lingue in contatto non ci possa che essere un clima di guerra. Gli altri due concetti, invece, esploreranno maggiormente la dimensione politica e quella pragmatica della lingua: con il concetto di “guerra per la lingua” si rifletterà, infatti, sul modo in cui la lingua è uno strumento di azione politica e, per questo, sempre ideologicamente posizionato socialmente. Altresì, ci si chiederà come talvolta la lingua può diventare politicizzata al punto tale da considerarla come uno (se non l’unico) strumento attraverso cui condurre una vera e propria crociata verso ciò che non piace ai parlanti, o verso ciò che questi considerano “degradante” e moralmente sbagliato per la società, come per esempio l’uso degli anglicismi o di parole contenenti lo schwa, giusto per citare qualche fenomeno sociolinguistico che continua a popolare la mente, oltre che le testate giornalistiche, dei parlanti. Per concludere, con “guerra con la lingua” si rifletterà su una tendenza del linguaggio tipica dell’era della globalizzazione che mette in risalto come la lingua, specialmente in talk-shows o trasmissioni televisive (anche ludiche), possa diventare uno strumento per imporsi sugli altri e, così facendo, imporre la propria narrazione, la propria visione del mondo e, in ultima istanza, il proprio potere: portare di conseguenza avanti una guerra con la propria lingua.
Lorenzo Petrucci è attualmente dottorando in Scienze delle lingue moderne presso il Dipartimento di Lingue, letterature e culture moderne con un progetto incentrato sul paesaggio linguistico della città di Bologna attraverso lo studio delle scritte presenti sotto i celebri portici. In precedenza è stato studente di Lingue e letterature straniere e di Language, society and communication, sempre presso lo stesso dipartimento. I suoi principali interessi di ricerca riguardano sociolinguistica e l’analisi del discorso.
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