Francesco Giuliari. Immagini all’acquaforte
nuova mostra con 24 dipinti e 45 incisioni donati alla Fondazione Carisbo da Laura Coppi Giuliari
Inaugurata il 20 dicembre e fino al 1° aprile 2024, nelle sale espositive di Casa Saraceni sede della Fondazione Carisbo, Francesco Giuliari. Immagini all’acquaforte è la nuova mostra che trae origine dalla generosa donazione alla Fondazione di 24 dipinti e 45 incisioni di Francesco Giuliari da parte della moglie Laura Coppi Giuliari.
A distanza di oltre un anno dalla mostra Francesco Giuliari “Le cose non stanno che a ricordare” promossa dalla Fondazione nel 2022, questa che si inaugura completa il progetto espositivo su una donazione motivata dai forti legami dell’arista con la città di Bologna, dove l‘artista ha abitato a lungo e dove ha frequentato il Dams laureandosi nell’anno accademico 1975-76. Al catalogo a stampa sul complesso della donazione si aggiunge ora un secondo catalogo che documenta l’intera produzione incisoria dell’artista.
«In anni recenti sono pervenute alla Fondazione Carisbo varie donazioni in ragione della fiducia che questa ha saputo guadagnarsi presso il pubblico bolognese quale depositaria delle testimonianze storico-artistiche della città. Dal canto suo la Fondazione, impegnandosi alla conservazione delle opere e alla promozione della loro conoscenza, sostiene iniziative espositive e pubblicazioni che contribuiscono a definire la fisionomia culturale della città, in sintonia con le finalità dei propri istituti culturali, in particolare del Museo della Storia di Bologna quotidianamente aperto in Palazzo Pepoli Vecchio» commenta il curatore della mostra Angelo Mazza, Conservatore delle Raccolte d’Arte e di Storia della Fondazione Carisbo.
Francesco Giuliari si dedicò alla pittura e all’incisione. Artista colto e riflessivo, dialoga con il passato e attualizza modelli della tradizione. La grande tela dal titolo Natura morta con rivisitazione, da tempo esposta in una vetrina del portico di Casa Saraceni, colpisce per la moderna interpretazione della celebre Visitazione di Jacopo Pontormo, testo emblematico del Manierismo cinquecentesco. Il forte impatto iconico, la brillantezza dei colori, la nitida spazialità geometrica e la gestualità sospesa esercitano sul passante un’attrazione suggestiva, trattenendone lo sguardo. Il corpus delle sue acqueforti si compone di poco più di centocinquanta opere eseguite nell’arco di tre decenni, dal 1975 al 2004. A queste si aggiunge una produzione ‘minore’ composta da ex libris, biglietti augurali e altri lavori d’occasione. Le prime acqueforti presentano vedute di paese poeticamente silenziose e disabitate, regolate da un occhio prospettico che, nelle privilegiate visioni dei corsi di fiumi e delle superfici d’acqua, insiste sugli esiti del rispecchiamento e delle immagini doppie. In altre invece il sentimento della natura si sofferma sugli effetti luminosi dei tetti innevati, geometricamente ordinati. Il segno si infittisce in densi chiaroscuri, a volte con rinvii morandiani che modulano magistralmente la luce, dal bagliore alle ombre fonde. Alla visione lirica e semplificata della natura succedono, a partire dal 1978-80, invenzioni più complesse in cui prendono il sopravvento vedute di interni con descrizioni analitiche di oggetti ordinati entro scaffali. In quelle griglie si incasellano, quasi ossessivamente, orologi, libri, chiavi, specchi, carte, animali in miniatura, scatole, giochi d’infanzia e altri oggetti di valenza simbolica dal suggestivo potere evocativo, alla cui decifrazione concorrono le iscrizioni; segno di una cultura letteraria e storico-artistica alquanto vasta. Nello stesso tempo, così come nella pittura, la figura diviene protagonista. Il segno impeccabile dà luogo a serie memorabili, come quelle dedicate alle vedute di Verona o ai luoghi caratteristici di Bologna dietro un proscenio di oggetti allineati, oppure quella delle Professioni dove il protagonista è immerso tra allegorie e simboli di enigmatica interpretazione.
Scarica il pieghevole della mostra
mostra a cura di Angelo Mazza
- promossa da Fondazione Carisbo in collaborazione con Benedetta Basevi e Mirko Nottoli
Orari di apertura ART CITY Bologna:
giovedì 1, venerdì 2 e domenica 4 febbraio h 10-19
sabato 3 febbraio h 10-24
Orari di apertura ordinari:
da martedì a sabato h 15-18
sabato e domenica h 10-18
Apertura festivi: 25, 26 dicembre 2023 + 1, 6 gennaio + 31 marzo, 1 aprile 2024, ore 10.00-18.00
Ingresso libero