copertina di Di notte tutto è silenzio a Teheran
7 dicembre 2023, 18:00 @ Biblioteca Amilcar Cabral

Di notte tutto è silenzio a Teheran

incontro in occasione della presentazione del libro di Shida Bazyar

Re dei re lo hanno chiamato e hanno detto, Noi lo celebriamo, noi celebriamo sua moglie, la bellezza, hanno detto, Noi amiamo questo paese, e allora noi abbiamo detto, Noi amiamo questo paese. Noi abbiamo dovuto celebrare la nascita di suo figlio, più a lungo di quanto non avremmo celebrato quella di nostro fratello, la nascita di suo figlio lontanissimo, laggiù nel Palazzo dei fiori.

 

Incontro con Shida Bazyar in occasione della presentazione di Di notte tutto è silenzio a Teheran, traduzione di Lavinia Azzone, Fandango 2023. Dialogano con l’autrice, Majid Bita e Maryam Amir Farshi. Traduzione dal tedesco di Vins Gallico.

Teheran, 1979. Behsad, giovane rivoluzionario comunista, lotta per un nuovo ordine dopo la cacciata dello Scià. Ci trascina nelle sue azioni clandestine, ci confessa le sue speranze per un nuovo Iran e ci racconta come, nel cuore della lotta, abbia incontrato l’amore della sua vita, Nahid.Dieci anni dopo, Behsad e Nahid si trovano in Germania. Insieme ai loro figli, Laleh e Morad, sono fuggiti dall’Iran dopo l’ascesa al potere di Khomeini. La tessitura delle loro vite racconta ciò che è rimasto di una rivoluzione perduta, l’oppressione, la resistenza, il desiderio assoluto di libertà, l’attaccamento alle proprie radici, e poi lo strazio dell’esilio, la doppia cultura, la non appartenenza a un mondo dotato di nuove e incomprensibili regole, il tutto cantato da quattro voci indimenticabili che si sprigionano, nella notte, come un’epopea; finché il canto si fa immagine che resta indelebile, quando l’adolescente Laleh filma il nonno perché trasmetta un messaggio al figlio lontano – “Behsadjan, dice alla fine, Behsadjan, Salam. La sua voce suona così debole. Behsadjan, come stai? Io spero che tu stia bene, figlio mio. Si zittisce e inghiotte e il suo inghiottire fa rumore”. Un ritratto di famiglia macchiato di sangue ed esilio, politico, umano, contemporaneo e terribilmente illuminante sulla situazione in Iran.

Shida Bazyar, nata a Hermeskeil nel 1988 da una famiglia di esuli e attivisti politici iraniani, ha studiato scrittura creativa a Hildesheim e, oltre a scrivere, si è occupata per anni di formazione giovanile. Questo suo romanzo d’esordio, pubblicato nel 2016, oltre ad aver ricevuto un ottimo riscontro di pubblico e critica, è stato insignito del Blogger Prize for Literature, dell’Ulla Hahn Author’s Prize e dell’Uwe Johnson Sponsorship Prize. Per Fandango Libri è uscito Fuoco, in corso di pubblicazione in altri cinque paesi europei.

Majid Bita nato in Iran nel 1985, Majid Bita trascorre i suoi primi anni di apprendistato studiando grafica d’arte. Nel 2014 si trasferisce in Italia per dedicarsi alla pittura e poi ai linguaggi del fumetto, frequentando l’Accademia di Belle Arti di Bologna, città in cui tutt’oggi vive e lavora. Come illustratore e animatore freelance, si occupa in prevalenza di illustrazione editoriale, storyboard per film, videoclip musicali e di film d’animazione per vari progetti cinematografici. Ha sempre mantenuto un legame forte con la comunità iraniana in esilio in diverse nazioni, rinforzando un rapporto di scambio culturale e artistico e riconoscendo nel disegno un atto di dissidenza e di impegno politico quotidiano, come ben testimonia anche il suo graphic novel Nato in Iran (Canicola, 2023).

Maryam Amir Farshi nata a Tehran, attualmente vive a Rovigo. Laureata presso l'Università delle Scienze e della Cultura dell'Iran, successivamente ha ottenuto una laurea magistrale in arti visive presso l'Università di Bologna. La sua tesi di laurea magistrale verteva sulle opere delle artiste iraniane e affrontava la rivoluzione con un focus sul femminismo. Si considera un'artista multidisciplinare e il suo lavoro ruota principalmente attorno all'arte contemporanea con un forte accento sulla trattazione di questioni sociali come l'identità, le crisi ambientali, la migrazione e concetti filosofici. Ha fondato "Hazar and One Night", associazione culturale che organizza mostre e laboratori di formazione per artisti.

Sara presente un punto vendita libri a cura di Confraternita dell’Uva - Libreria indipendente.


Grazie alla collaborazione tra Biblioteca Amilcar Cabral, Confraternita dell’Uva - Libreria indipendente, Goethe Zentrum Bologna e Fandango, nell'ambito del Patto per la lettura di Bologna.