Cross Road | White Noise
Crudo Festival 2023
CROSS ROAD | WHITE NOISE
Laura Chieffo e Giovanni Zoffoli | Elisa Pagani
Cross Road
Di e con Laura Chieffo e Giovanni Zoffoli.
“Cross Road” di e con Laura Chieffo e Giovanni Zoffoli il progetto selezionato dal bando di residenza SpazioCrudo 2022 presenterà al Festival la forma più compiuta del lavoro di ricerca. Il progetto pone l’attenzione sull’incontro tra due corpi, due identità e il desiderio di creare un passaggio verso un unico corpo. Focus è l’esplorazione di quel legame: non una semplice somma di parti, ma si indaga la gestione di una nuova condizione che ridefinisce una nuova percezione del corpo, come fosse la prima volta.
La ricerca attinge ispirazione dalle locomozioni del mondo animale, in particolare di alcune specie, osservandone movenze e relazioni, apre l'indagine verso una direzione prettamente materica, in cui porteremo i corpi a sostenute esplorazioni fisiche, attraverso un processo di trasformazione e la creazione di un 'unica individualità.
In una condizione di continua attrazione, i due corpi si cercano col desiderio di abitare l'uno lo spazio dell'altra. Come cambia il loro potenziale fisico ed espressivo? Si ridefiniscono le proporzioni, le intenzioni e le possibilità di movimento nell' agire e operare scelte.
Un interesse comune verso il concetto di legame, inteso come incontro e fiducia, ma anche scontro, tensione e lotta, accompagna i due performers nel loro lavoro, esplorando la relazione a due, in un continuo scambio vitale in evoluzione, alla ricerca di un equilibrio condiviso che si rimodula per tutto il tempo, attraverso un dialogo intimo e giocoso.
WHITE NOISE
Regia e coreografia Elisa Pagani
Compagnia DNA
il ruolo del femmineo nella capacità di generare il cambiamento,
creativo, evolutivo, sociale.
In scena due danzatrici, primi o ultimi esseri umani sulla Terra, che compiono un viaggio, un ciclo vitale, un’era geologica. Lasciano il brodo primordiale, i due Liocorni, questa volta in grado evolversi, adattarsi, sopravvivere, fallire e raccogliersi, infine designare la fine di uno dei viaggi possibili.
La pièce si apre con un cerimoniale sacro, antico di attraversamento del proprio dualismo luce/ombra, un rituale onirico, selvaggio, primitivo, che onora la natura del femminile, auspica al superamento del limite, distingue e confonde i corpi, inneggia al potere personale, infine incarna il tentativo di riappropriarsi dell’archetipo del guerriero, impavido, maschile, pronto ad affrontare l’azione, la lotta, qualsiasi essa sia, la dichiarazione d’intenti, la conquista del proprio posto nel mondo.
L’esperienza rivela la necessità di riconnettersi, di risolvere almeno temporaneamente l'alterità, la competizione biologica, verso l'obiettivo comune, il solo e unico scopo; e la risoluzione porta con sé inevitabilmente una piccola morte, la cessazione del vento e del rumore di fondo, che è semplice, immediato, quasi ironico, totalizzante.
La sottile linea di passaggio tra l’atto sacrale e la lotta, che le danzatrici devono intercettare e contattare è l'intimità, l'amore, la sorellanza, la femminilità, l'incontro, la cura, la dichiarazione, la linea oltre la quale c'è l'altro, ci siamo noi, la vulnerabilità.
Atto di affermazione, oltre il quale si è forti abbastanza da saltare.
“Non verremo alla meta ad uno ad uno, ma a due a due” J. Prevert
La meta finale, è sempre irrilevante rispetto al cammino per arrivarci, anche se quello che accade dopo è più importante: la performance è finita e comincia la vita, modificata dall'itinerario che è stato percorso.
Martedì 18 aprile 2023 | ore 21
Intero € 12,00 + + d.d.p
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BIGLIETTERIA
Dal martedì al sabato dalle ore 15 alle 19 e da un’ora prima dell’inizio degli spettacoli.
051 342934
biglietteria@teatrodehon.it
Biglietti disponibili anche in tutti i Punti Vendita Vivaticket, consultabili qui.