copertina di Confidenza
29 luglio 2024, 21:45 @ Arena Puccini

Confidenza

(Italia/2024) di Daniele Luchetti (131')

Pietro, professore di liceo amato dai suoi studenti, trova l'amore, nel senso pieno del termine, con Teresa, un'ex studentessa. Da quando lei gli propone di confidarsi reciprocamente un segreto mai rivelato a nessuno le cose cambieranno profondamente. Diventeranno entrambi famosi, ma la consapevolezza di ciò che Teresa sa e che potrebbe rivelare perseguiterà Pietro.

“Confidenza è un film sull’amore e la paura.
Pietro Valli è lo strumento nelle mani di Starnone prima e di Luchetti poi per tratteggiare il ritratto dell’uomo contemporaneo. Fintamente modesto, profondamente insicuro, narcisista, con pensieri violenti e terrorizzato dall’idea di essere visto per ciò che è. Un mediocre che, per tutta la vita, ha finto agli occhi di chi gli sta intorno di essere (il) migliore. Una maschera dietro cui nascondere un’espressione di terrore costante.
È come se il segreto di Confidenza crescesse a dismisura man mano che la narrazione avanza.
Un palloncino che si gonfia fino a scoppiare nella testa del suo protagonista – un grandissimo Elio Germano – che immagina a occhi aperti la sua fine creando fittizi scenari in cui la verità, finalmente, viene a galla. Perché forse, nel profondo della sua coscienza, il protagonista di Confidenza non chiede altro che essere liberato da se stesso. Ma ha troppa paura di scoprire cosa accadrebbe se tutti sapessero davvero chi è.
Confidenza è un film che costringe a pensare, dubitare, ipotizzare. E a domandarsi se quella mediocrità è anche un po’ la nostra, sempre così attenti a mostrare solo il nostro profilo migliore cercando di nascondere le brutture che abbiamo dentro.
Una di quelle opere dove il non detto e il non mostrato sono ancora più forti delle parole e delle immagini perché, anche se non si possono sentire o vedere, sono palpabili.
Pietro Valli, che in letteratura potrebbe avere legami con i personaggi di Kafka e Italo Svevo, è come un equilibrista costretto a far girare incessantemente dei piattini su lunghi e sottili bastoni senza farli mai schiantare al suolo. Da un lato la stima, dall’altro il baratro. Due elementi agli antipodi che lo mantengono vivo, sempre all’erta. Ma quella tensione toglie il fiato e lo costringe in un vuoto perenne.
Come il maschile di Anatomia di una caduta, senza più coordinate, anche quello di Confidenza è destinato a muovere scompostamente le braccia all’aria cercando, invano, di aggrapparsi ad un appiglio. Justine Triet ce lo mostrava riverso a terra in una pozza di sangue, Daniele Luchetti condannato a una spirale senza fine.”

Manuela Santacatterina, The Hollywood Reporter Roma