copertina di Cheese, foto di gruppo con noi altre | mostra
dal 22 nov 2024 al 31 mar 2025 @ Biblioteca J.L. Borges

Cheese, foto di gruppo con noi altre | mostra

Mostra nell’ambito del Festival La Violenza Illustrata XIX ed. | Radicate nel futuro

Cheese è il titolo della mostra dell’illustratrice Sara Cimarosti, che porta in biblioteca 30 stampe e alcuni manufatti realizzati dall’artista stessa, in un allestimento site specific che si articola negli spazi abitati dagli oggetti e dal pubblico abituale della biblioteca.
Cheese è la parola pronunciata per ottenere un’espressione sorridente mentre si posa per una foto, l’espediente che ci ritrae felici e racconta che va tutto bene. Questo lavoro nasce da una domanda che rimane aperta: quando il contesto privato smette di essere il luogo sicuro che ci accoglie, per sconfinare in uno stato di privazione, in grado di intaccare l’identità stessa? Reagire, ma anche solo riconoscere un clima di prevaricazione, richiede una consapevolezza allenata, che spesso è opacizzata da sovrastrutture sociali stratificate negli anni, instabilità economica e insicurezza. Anche quando appare chiaro che qualcosa non va, l’intuizione tende a rimanere repressa, soprattutto per paura.
Sara Cimarosti, lavora con i simboli a partire da un approccio iconografico riguardo ai diritti di genere che negli ultimi tempi si è trasformato,finalmente; da una decina di anni circa infatti viene preferita una rappresentazione dal taglio propositivo, di autodeterminazione e coesione, anziché la retorica della violenza fatta di “figure accovacciate e lividi”. Con questa mostra l’artista ha voluto slegarsi da forme specifiche di comunicazione sociale, scegliendo una via al limite del provocatorio. L’invito è a portare l’attenzione al contesto di sopraffazione subita quotidianamente da parecchie donne, che sia di natura fisica o psicologica. Il lavoro è dedicato alle operatrici della Casa delle donne per non subire violenza di Bologna, che Sara Cimarosti ha conosciuto grazie al magazine e associazione Noialtre.

La mostra resterà allestita negli spazi della Biblioteca Borges fino a marzo 2025

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