copertina di Cattiverie a domicilio
30 giugno 2024, 21:45 @ Arena Puccini

Cattiverie a domicilio

(Wicked Little Letters, Regno Unito/2023) di Thea Sharrock (102')

Quando la gente di Littlehampton inizia a ricevere lettere scandalose e oscene, il sospetto cade immediatamente sulla focosa Rose, che potrebbe perdere la custodia della figlia.

“Quando lo sceneggiatore e attore comico britannico Jonny Sweet ha scoperto casualmente la vera storia di due vicine di casa in guerra e di una serie di lettere anonime oscene che mandarono in subbuglio l'intera nazione all'inizio degli anni Venti, ha capito subito che sarebbe stato un grande punto di partenza per scrivere la sua prima sceneggiatura cinematografica. "Ricordo che avevo l'adrenalina alle stelle perché stavo cercando proprio il tipo di storia che mi permettesse un trattamento originale e divertente, ma che avesse anche un significato profondo", racconta Sweet. "L'epoca e le opinioni assurde della gente, in quegli anni, permettono di essere divertenti, ma al tempo stesso profondi, sorprendenti e moderatamente drammatici", aggiunge. "Un insieme di toni che ho trovato assai allettante". "Edith vive con la mamma e il papà ed è l'ultima di una vasta progenie, malgrado sia giunta anche per lei l'ora di lasciare il nido, non se ne andrà mai", commenta invece Colman. "Curiosamente, dorme ai piedi del letto dei suoi genitori e tutti e tre possono ascoltare i gioiosi accadimenti nell'adiacente casa di Rose. Leggono spesso la Bibbia ed Edith è una cristiana molto devota". Rose, al contrario, è un personaggio molto diverso, con delle sue complessità."È poi piena di energie e adora la vita. Ama andare al pub, giocare, fumare e bere e questo suo stile di vita è uno shock per Edith, che conduce al contrario una vita monacale". "Ciascuna delle due donne vede nell'altra qualcosa che apprezza e vorrebbe per sé - conclude Buckley - C'è, ad esempio, una parte di Edith, la sua tenerezza, che Rose amerebbe avere, mentre Edith vorrebbe al contrario l'impetuosità e la sfacciataggine di Rose".”

Francesco Gallo, Ansa

“Attraverso un brillante equilibrio tra leggerezza e dramma, Cattiverie a domicilio affronta sia l'ottusità di un mondo in cui a prendere le decisioni sono ancora gli uomini e sia la volontà delle donne di fare la differenza. La cosa bella di questo film è proprio questa: riuscire non solo a mettere sulla scena il veleno che ieri come oggi perfetti estranei decidono di riversare su qualcuno per invidia o per il semplice gusto di farlo, ma anche la lotta sotterranea per dare attenzione e valore a quello che la moltitudine considera di poco conto, aprendo di fatto un precedente molto interessante su cui riflettere e ragionare.Tra indagini, carcerieri, processi da affrontare e oltraggi da colmare, il film è anche una potente critica alle dinamiche di genere degli anni Venti oltre che un omaggio a due diversi tipi di personalità - Edith la devota e Rose l'anticonvenzionale, eroina ante-litteram contro il patriarcato puritano al quale i suoi vicini di casa si inchinano - che riescono magicamente a venirsi incontro e a dialogare in attesa di capire chi abbia davvero inzaccherato la moralità della comunità.”

Mario Manca, Vanity Fair