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Gravures de bêtes
Rivivono, in Gravures de Bêtes, le complesse e dimenticate delizie strumentali che un tempo onoravano atelier, accademie, fabbriche, stamperie. Dall’acquaforte alla punta secca, dalla xilografia alla linoleografia e al monotipo, ecco l’antica sapienza dell’arte del riprodurre qui ritrovata e fatta trionfare. E’ un libro di scienza e di tecnica, certo, ma è anche un grande documento di civiltà. Riproponendo questi segreti, insegnando vivacemente anche oggi come si possa incidere e stampare con queste modalità, il libro fa scienza, il libro allarga la conoscenza. Ma, soprattutto, ci raccomanda di non impoverirci, di non restringerci entro le ottiche coercitive e monotone di tanto visivo attuale. È un libro liberante, chiaro, limpido, rasserenante. Vuole che i vecchi strumenti tornino al lavoro e trionfino ancora: la lotta allo stereotipo, alla monotonia, allo sguardo povero e limitato, trova in questo libro uno strumento raffinato, coraggioso, sapiente.