
Arte e carità: il complesso storico e museale dei Frati Minori Cappuccini di Bologna
presentazione del volume
Presentazione del volume Arte e carità: il complesso storico e museale dei Frati Minori Cappuccini di Bologna di Donatella Biagi Maino, Bologna University Press, 2022, e conferenza a cura di Giuliana Benvenuti, Daniele Benati e Padre Prospero Rivi O. F. M. Sarà presente l’autrice.
L’Ordine dei Frati Minori Cappuccini a pochi anni dalla fondazione, sancita dal Breve del 1528, trovò sede stabile a Bologna, accolta per il favore del popolo dall’élite politica e intellettuale della città. Il nuovo Ordine, frutto della forte risposta di molti distaccatasi dall’Osservanza per l’esigenza di ritornare alla vita severa e caritatevole predicata da san Francesco, negli anni difficilissimi della riforma luterana, volle essere presente nella seconda città dello Stato Pontificio anche per la presenza in essa dell’Alma Mater Studiorum, con i cui rappresentanti sin dalla seconda metà del Cinquecento i frati cappuccini seppero intessere proficui rapporti di collaborazione, così come fu loro possibile, anzi necessario, rivolgersi ai pittori attivi in Bologna per dotare le chiese di pale d’altare e dipinti significativi del Verbo cattolico, pur nel rispetto della Regola di povertà.
Con grande intelligenza e cultura i frati commissionarono dipinti ai migliori artisti attivi dagli anni ottanta del secolo, i Carracci soprattutto, Ludovico che per loro eseguì più opere, e Annibale; quindi a Guido Reni, autore del dipinto per l’altare maggiore della chiesa di Monte Calvario, luogo dove erano stati eretti la chiesa e il convento che crebbe per dimensioni e importanza sino a divenire nel Settecento una sorta di piccolo borgo (distrutti entrambi in età napoleonica: il sito oggi ospita Villa Revedin).
Per i cappuccini sia a Bologna che nel resto della Provincia cappuccina, le Romagne, furono attivi il Guercino, con numerosi dipinti, e trascorrendo nel tempo Carlo Cignani, Ercole Graziani, i Gandolfi e molti altri, che operarono nei termini loro richiesti dai cappuccini che vollero che le immagini fossero in concordia con i motivi della loro predicazione.
Nel libro la storia del rapporto intessuto tra i cappuccini e la scuola pittorica bolognese è ripercorsa con l’attenzione a individuare le presenze di opere, illustrate da immagini di alta qualità,
e le assenze di molte causate da soppressioni, napoleonica e del Regno d’Italia, e guerre, che nel tempo hanno costituito un insieme significativo per la storia dell’arte e la storia del culto, al fine di condurre la riflessione sull’evoluzione dell’arte e sul suo potere per la cristianità.
Unitamente alla storia dello stanziamento dei cappuccini in Bologna attraverso i secoli e le vicende occorse alle loro chiese, di Monte Calvario sino al primo Ottocento e di San Giuseppe Sposo, l’attuale, sono illustrate le vicende che hanno condotto alla creazione del prezioso Museo voluto dai frati per garantire la conservazione di opere - dipinti, sculture, opere d’arte decorativa dal Quattrocento al Novecento - custodito entro le mura del convento e realizzato dall’architetto Leone Pancaldi, i cui progetti, inediti, sono in questa sede commentati.
A complemento della storia del museo sono illustrate le indagini diagnostiche condotte su due dipinti di grande importanza, il Crocifisso di Marco Zoppo che i cappuccini salvarono allorché si trasferirono nella chiesa di via Bellinzona e la Madonna col Bambino di Pietro Lianori.