
ANDREA ROMANO. Anteo
installazione, dimensioni variabili, 2025
Anteo di Andrea Romano si ispira alla vicenda di Anteo Zamboni, ragazzo di quindici anni ucciso a Bologna nel 1926 da un gruppo di squadristi fascisti per aver tentato di uccidere Mussolini durante un corteo.
La serie Study of Anteo esposta negli spazi di Porta Galliera riflette su alcuni schizzi realizzati dallo stesso Anteo pochi giorni prima del fallito attentato. In quei fogli il ragazzo immagina e pianifica il suo sacrificio: inneggia alla libertà, condanna a morte il tiranno e raffigura la pistola con la quale proverà a ucciderlo. Di fronte a quei pochi pezzi di carta non c’è distinzione tra immagine, testo e verità: ogni elemento grafico sembra inseparabile dalle emozioni che hanno concorso a quella stesura, come in un’unità di corpo, azione e passione. In Study of Anteo è raffigurato Anteo, colto in diverse pose e azioni, che recita frasi di diversa natura. Lo stile utilizzato da Romano nella serie (Study of…) fa riferimento alla tradizione dei bozzetti preparatori come studio dei tratti psicologici di un soggetto. I soggetti di questa particolare serie diventano mezzo per esprimere in prima persona domande, riflessioni estetiche, dubbi sulla natura dei rapporti umani.
L’introspezione della relazione parola-concetto continua in Drawer Bottom (14), scultura realizzata utilizzando diversi tipi di carta di Varese - una tipica carta italiana impiegata per rivestire la parte interna dei cassetti. L’opera indugia sul “cassetto” quale spazio intimo di creazione e pensiero.
Il progetto espositivo continua con Te Rerioa, Fake Flock Two in cui Romano si appropria di elementi iconografici quali le aquile imperiali dalle araldiche europee per comporre uno stormo caotico, attribuendo un significato personale a immagini storicamente connotate.
Anteo si conclude con Anteo, The Art Of Self-Denial, una ricostruzione ideale dell’immagine dell’adolescente di cui rimangono poche tracce visive. Questa rappresentazione insiste sull’idea di effige che abbandona una restituzione veritiera della persona raffigurata.
Anteo fa seguito alla ricerca avviata da Andrea Romano presso l’Istituto Parri di Bologna e a una corrispondenza con la storica Brunella Dalla Casa.
Porta Galliera
Porta Galliera è la più maestosa tra le Porte bolognesi tuttora esistenti. Costruita nel XIII secolo, ebbe un ruolo importante nel piano urbanistico cittadino, in quanto svolgeva la funzione di raccordare le vie di terra e le vie d'acqua verso la pianura e verso Ferrara. La Porta ha perso il suo antico aspetto fortilizio voluto nel 1332 dal cardinale Bertrando del Poggetto, il quale edificò, proprio nei pressi di quest’area, un palazzo che ne inglobò completamente la struttura. La fortezza venne poi ampliata da vari governi pontifici ma distrutta altrettante volte dal popolo bolognese, che vedeva nella rocca un simbolo di oppressione. I resti dell’antica Rocca Galliera sono ancora visibili di fronte alla scalinata che conduce al Parco della Montagnola.
Special Program
a cura di Caterina Molteni
assistente curatoriale Gabriele Logiudice
project management Sabrina Samorì
logistica e allestimenti Lorenza Cariello
- main sponsor Banca di Bologna
Orari di apertura:
da giovedì 6 a domenica 9 febbraio 2025 h 10-20;
venerdì 14 febbraio 2025 h 14-19;
sabato 15 e domenica 16 febbraio h 10-20.