Venerdì 21 febbraio ore 21
Mad in Europe parte da innumerevoli suggestioni. Una riflessione sulla parola e sul linguaggio e cosa esso comporta nelle nostre vite; una seconda riflessione, che prende forma in seguito a una serie di incontri indetti dalla Commissione europea alla quale la compagnia – formatasi appositamente per questo progetto su invito di Angela Dematte’ – ha partecipato; una terza suggestione, che arriva da una prozia rimasta in manicomio per 80 anni. E una quarta, inaspettata: una gravidanza a sorpresa. Da tutto ciò nasce l’idea attorno alla quale ruota lo spettacolo: una donna incinta impazzita al Parlamento europeo, metafora della crisi dell’utopia di una unione fra Stati. Una donna che sapeva parlare molte lingue, ma ora riesce a formulare solo una sorta di dialetto internazionale, strano e informe. Soprattutto non ricorda più la sua lingua madre. L’ha rifiutata e ora l’ha dimenticata. Di chi è la colpa? Dovrà andare molto indietro nel tempo per cercare di uscire dalla nevrosi in cui è caduta. Rientrare in un’eredità scomoda: materna, religiosa, demodé, di cui pensava di essersi liberata. Resta da capire se troverà ancora qualcosa (se lo vorrà) o se è tutto smarrito per sempre.