Prosa
giovedì 23 e venerdì 24 gennaio 2025, ore 21
Teatro la Ribalta
Impronte dell’anima
L’allestimento dello spettacolo prevede la COMPRESENZA di ATTORI, ATTRICI e PUBBLICO sul PALCOSCENICO
POSTI LIMITATI
scritto da Giovanni De Martis e Antonio Viganò
scene e regia Antonio Viganò
scene e costumi Roberto Banci
costumi Sigrid Schwarzer
luci Melissa Pircali
organizzazione Martina Zambelli
distribuzione Claudio Ponzana
con Mathias Dallinger, Jason De Majo, Edoardo Fattor, Michele Fiocchi, Paolo Grossi, Paola Guerra, Stefania Mazzilli Muratori, Johannes Notdurfter, Michael Untertrifaller
una produzione Teatro Stabile di Bolzano e Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt
in collaborazione con Ass. Theatraki e Ass. Lebenshilfe
sponsor Alperia
Nell’ambito di Generazioni a teatro
Replica matinée per le scuole venerdì 24 e sabato 25 gennaio 2025, ore 10:30
Impronte dell’anima è uno spettacolo di teatro civile e di testimonianza che racconta lo sterminio delle persone disabili nel periodo nazista: chi racconta questa storia, gli interpreti dello spettacolo, sono gli attori– di–versi della Compagnia Teatro la Ribalta-Kunst der Vielfalt. Uomini e donne che, secondo i parametri nazisti dell’epoca, erano “vite non degne di essere vissute”. Oggi li troviamo sul palco, protagonisti in tanti teatri, a raccontarci una storia che, un tempo, voleva negare loro la possibilità di esistere e di vivere. Sono testimoni, sono dei “sopravvissuti” a quella immane e terribile tragedia.
Più di trecentomila persone, uomini, donne e bambini furono eliminati nella Germania Nazista nel periodo 1939 – 1945. La loro colpa fu quella di non essere dentro “i parametri” e le forme umane ritenute sane, forti e belle. Si eliminarono disabili, malati mentali, asociali, schizofrenici, epilettici, sordi e muti nel tentativo di costruire una nuova razza dominante: tutto questo, al contrario, ha provocato la nascita di mostri e assassini.
Le parole eugenetica ed eutanasia irrompono nel dibattito scientifico e nella società con aspetti nuovi e nuove domande etiche. Nella Germania nazista le parole “eugenetica ed eutanasia” furono utilizzate e stravolte, grazie alla complicità del sistema psichiatrico. Dietro criteri di ordine scientifico si nascondeva la volontà di eliminare tutti gli individui che non rientravano nei criteri di produttività. In pieno darwinismo e determinismo biologico, con la complicità della scienza, si uccide ogni “diversità”, ogni forma umana che risulta distante dal modello di corpo e razza che doveva, seguendo la logica della supremazia dei migliori e dei più forti, costruire e conservare la razza dominante.
È il nostro contributo per far si che questa storia non sia dimenticata e non possa mai più ripetersi.
È il nostro contributo per impedire che “ogni amnesia contenga inconsapevolmente una forma di amnistia”
Primo Levi
TEATRO LA RIBALTA – KUNST DER VIELFAST
Il Teatro la Ribalta – Kunst der Vielfalt è una comunità di danzatori e attori-di-versi, fondata a Bolzano nel 2013, che vuole sviluppare la propria legittima stranezza. Lavoratori dello spettacolo dal vivo che sono stra-ordinari solo e unicamente nel loro modo di essere in scena e per la professionalità che hanno scelto di praticare. Quotidianamente, con accanimento, lavorano per cercare e svelare “bellezza” e provano a restituirla, a chi li incontra, attraverso la poesia e l’arte del teatro. Sono consapevoli che solo attraverso una pratica artistica di qualità e una profonda etica nel lavoro possono sconfiggerei pregiudizi, cambiare paradigmi, far riflettere ed emozionare. Per questo il loro teatro è un atto politico.
Vincitrice del Premio Eolo 2015 e 2018 per gli spettacoli H+G e Superabile quali migliori novità dell’anno nel settore teatro infanzia e gioventù; del Premio della Critica 2015 promosso dall’Associazione nazionale critici di teatro nonchè del Premio speciale UBU 2018 “per la qualità della ricerca artistica, creativa e politica in ambiti spesso marginali e con attenzione capillare alla diversità” e del Premio Hystrio – Altre Muse 2021 “per aver reso la pratica teatrale strumento di inclusione sociale a 360 gradi”.