FRANCO MAZZUCCHELLI. Intervento ambientale
PVC, aria, h. 17 m, 2025
Intervento ambientale è una grande scultura gonfiabile in pvc che Franco Mazzucchelli colloca all’interno dello spazio pubblico urbano, esponendola all’interazione di chiunque entri in contatto con essa. L’opera, infatti, implica un elevato grado di coesistenza con l’ambiente e con il pubblico, il quale deciderà se guardare, giocare o lasciare una testimonianza sulla scultura. Il grande cono appuntito appare quindi come un catalizzatore di presenza e relazione sociale. Questo “intervento” agisce sulla persona adulta come un gesto terapeutico utile a riscoprire il desiderio ludico infantile. Il gesto di "abbandonare" un'opera nello spazio sottolinea, inoltre, l'esercizio di attenzione e di cura che l'artista chiede al pubblico verso un oggetto che non appartiene più a lui ma alla comunità.
Intervento ambientale si relaziona alla struttura architettonica di Porta Maggiore e ne abbatte la monumentalità. Di solito i monumenti nascono per celebrare qualcosa o qualcuno; Porta Maggiore, ad esempio, era considerata un varco d’onore riservato a sovrani, pontefici e condottieri. La scultura gonfiabile di Mazzucchelli, per opposto, non celebra, piuttosto disinnesca il colossale aspetto della Porta e ne cambia radicalmente la concezione. Il cono, alto diciassette metri, supera del doppio l’altezza della Porta ma nonostante questo appare leggero, suscettibile a ogni soffio di vento. L’interesse di Mazzucchelli verso le forme geometriche (il cono, l’elica, il quadrato, il triangolo) nasce da una particolare passione verso la matematica e il suo apporto alla comprensione del mondo.
Intervento ambientale è un invito alla decompressione rispetto ai frenetici ritmi della vita quotidiana. La scultura è un inno al respiro lento, lo stesso necessario alla sua costruzione. Il cono rosso che svetta verso l’alto permette di decostruire la potenza di Porta Maggiore e con essa tutti i significati di sopraffazione.
Porta Maggiore
Edificata nella seconda metà del XIII secolo, Porta Maggiore costituiva il varco d’ingresso a Bologna per chi giungeva dallo snodo cruciale della via Emilia. Era considerata una ‘Porta d’Onore’, poiché da essa transitarono papi, sovrani e condottieri. La Porta venne modificata più volte nel corso del tempo e risulta quindi difficile immaginare la sua struttura originaria. Agli inizi del Novecento il Comune decretò il suo abbattimento; tuttavia, un acceso dibattito pubblico ne interruppe la messa in atto. In quei primi lavori di demolizione, furono rinvenuti i ruderi della Porta antica, costituiti da un ampio fornice a sesto acuto, che permisero la ricostruzione della Porta così come appare oggi.
Special Program
a cura di Caterina Molteni
assistente curatoriale Gabriele Logiudice
project management Sabrina Samorì
logistica e allestimenti Lorenza Cariello
- main sponsor Banca di Bologna
Orari di apertura:
da giovedì 6 a domenica 16 febbraio 2025.
Fruibile dall'esterno.