
Album "Baudolino"
In questa gallery raccogliamo documenti che illustrano la genesi e la vita editoriale del romanzo Baudolino di Umberto Eco (2000), che fanno riferimento ai temi trattati nell’opera o hanno fornito una base informativa per l’autore. Questa non vuole essere un’analisi scientifica ed esaustiva di fonti e documenti utilizzati dall’autore né tantomeno un’interpretazione critica.
Quello che qui proponiamo è il resoconto di un’esperienza di lettura e di ricerca nel patrimonio della nostra biblioteca (con alcune escursioni su altre raccolte documentarie). Non c’è quindi nessune pretesa di una presentazione esaustiva dei molti argomenti e dei molti materiali che il romanzo potrebbe suggerire, ma la volontà di compiere una scelta sulla base di motivazioni anche episodiche e dettate dall’interesse dei lettori e dalle discussioni che il gruppo di lettura ha sostenuto negli incontri precedenti.
L’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce alla prima edizione, pubblicata nel 2000 dall’editore Bompiani. Di Baudolino sono comunque sempre citati anche i capitoli da cui sono tratte le citazioni, per facilitarne l’individuazione in altre edizioni.
I documenti utilizzati sono quasi totalmente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.

San Baudolino
Il romanzo di Eco è senza dubbio anche un gesto d’amore verso la propria città d’origine, Alessandria, della quale viene raccontata - con quella commistione fra storia e leggenda che è propria di tutto il testo - la fondazione, avvenuta il 3 maggio 1168.
Baudolino è il nome del santo patrono della città. Un breve aneddoto su di lui viene citato da Paolo Diacono nel sesto libro della storia dei Longobardi. In questa immagine se ne può leggere la versione originale latina, tratta da un’edizione dell’opera del 1532. In queste pagine è possibile leggere una traduzione in volgare edita nel 1548 da Lodovico Domenichi. Per un’edizione moderna di quest’opera si veda Pauli Diaconi Historia Langobardorum, in cui l’aneddoto su san Baudolino, sia nell’originale latino che in traduzione italiana, si trova alle p. 306-309. Questo stesso racconto viene ripreso da Eco nel penultimo capitolo del suo romanzo, quando Baudolino diventa stilita e per qualche tempo diviene oggetto di venerazione popolare, quasi alla stregua di un santo.
Eutropii Insigne volumen quo Romana Historia vniuersa describitur, ex diuersorum authorum monumentis collecta ... Additae sunt Graecorum imperatorum uitae de rebus in Oriente & Constantinopoli, Persia, Arabiaque gestis, de quibus hactenus Latinis parum constabat. Quidam Annales Constantinopolitanos appellant. Opus indignum certè quod in tenebris tam diu delituerit. Pauli Diaconi Aquileiensis De gestis langobardorum libri 6, Basilea, in officina Frobeniana, 1532.