L’ironia è stata un’arma che Franco ha sempre usato: per ribaltare il pregiudizio, per usare il pregiudizio popolare rivoltandone il significato, gettando all’avversario, davanti all’offesa anche più becera, non la violenza verbale, ma la profondità della sua cultura, della sensibilità, negli slogan che sono citati nel film, come nelle cose che ancora dice. Conosco Franco da tanti anni e quando ho pensato di fare il film ho detto “questo deve essere lui, questo deve essere il film”: una sottile linea tra l’impegno, le emozioni e la poesia, profonda con grande leggerezza. “Una risata vi seppellirà” come si diceva una volta. Volevo evitare la glorificazione, la retorica, per questo ho evitato la forma classica del documentario, di intervistare altre persone che lo avrebbero santificato come se fosse già morto.
Filippo Vendemmiati
Quando vedi tutta la tua vita scorrere in ottantacinque minuti, per quello che è stata, per la verità che ha cercato di trasmettere, capisci che le cose che hai fatto sono servite e hanno prodotto un cambiamento positivo per le persone. Perché l’obiettivo era il miglioramento delle condizioni di vita per milioni di persone LGBT in Italia.
Franco Grillini