Grammamanti. Immaginare futuri con le parole
con Vera Gheno, Davide Lamandini e Vittoria Ronchi
Chi può definirsi grammamante? Chi ama la lingua in modo non violento, la studia e cosí comprende di doverla lasciare libera di mutare a seconda delle evoluzioni della società, cioè degli usi che le persone ne fanno ogni giorno parlando. Essere grammarnazi significa difendere la lingua chiudendosi dentro a una fortezza di certezze tanto monolitiche quanto quasi sempre esili; chi decide di abbracciare la filosofia grammamante, invece, non ha paura di abbandonare il linguapiattismo, ossia la convinzione che le parole che usiamo siano sacre, immobili e immutabili. Perché per fortuna, malgrado la volontà violenta di chi le vorrebbe sempre uguali a loro stesse, le parole cambiano: alcune si modificano, altre muoiono, ma altre ancora, nel contempo, nascono. È tempo di smettere di essere grammarnazi e tornare ad amare la nostra lingua, apprezzandola per quello che davvero è: uno strumento potentissimo per conoscere sé stessi e costruire la società migliore che vorremmo.
Lunedì 9 dicembre alle 18 in Piazza Coperta Vera Gheno parla del suo libro Grammamanti (Einaudi, 2024) con Davide Lamandini e Vittoria Ronchi, studenti dell’Università di Bologna e redattori del portale Giovani Reporter.
L'incontro è realizzato in collaborazione con Giulio Einaudi editore e Libreria Trame.
Ingresso libero.
Una volta raggiunta la capienza massima consentita non sarà possibile entrare e sostare in piedi.
L’incontro sarà trasmesso in diretta streaming anche sul canale YouTube di Bologna Biblioteche.