Dramma della gelosia (Tutti i particolari incronaca)
(Italia/1970) di Ettore Scola (107')
SOTTO LE STELLE DEL CINEMA - OMAGGIO A MONICA VITTI
Dramma della gelosia è un film riuscito. I nostri personaggi sono ancora amati (e non solo in Italia) per le loro debolezze, per l’impossibilità di capire i meccanismi che li travolgono, sentimenti di cui hanno un grande rispetto.
Monica Vitti
Prima di La ragazza con la pistola di Mario Monicelli, Monica Vitti veniva identificata con il cinema di Antonioni che rifletteva sulla crisi di identità della classe borghese. Con Age e Scarpelli studiai la possibilità di applicare gli stessi problemi esistenziali a una classe meno privilegiata e nacque così nel 1970 Dramma della gelosia, tragedia popolare di un uomo di borgata, un muratore disoccupato che trascorre le sue giornate ritagliando maniacalmente le lettere dei titoli dei giornali e vivendo così, assente e demotivato, la sua incomunicabilità con moglie e figli. Uscirà dalla depressione e ritroverà vita e parole attraverso l’incontro con Adelaide, una di quelle venditrici di fiori che a Roma attirano vivacemente l’attenzione dei passanti all’ingresso del cimitero: è una donna libera, vitale e con grandi aspirazioni romantiche nutrite dalle iperboli sentimentali dei fotoromanzi che manda a memoria [...].
Già in fase di scrittura per il ruolo di Oreste avevo scelto Marcello Mastroianni, del quale conoscevo le doti di autoironia; per la bella fioraia invece esitavo tra Silvana Mangano e Franca Valeri finché scelsi Monica Vitti, che poteva riassumere in sé le possibilità delle due colleghe: attrice fortemente dotata anche lei, aveva temperamento e istinto per il teatro brillante che aveva coltivato all’Accademia d’Arte Drammatica. [...] Monica è l’unica attrice che è entrata di diritto a far parte del ristretto gruppo dei colonnelli della commedia italiana, che è un cinema di autori, cioè registi, sceneggiatori e anche attori: Sordi, Gassman, Mastroianni, Tognazzi, Manfredi – e Vitti – non possono considerarsi soltanto degli attori.
Ettore Scola
Ho conosciuto Monica sul set di Dramma della gelosia. Ero molto emozionato trovandomi al fianco di due mostri sacri come lei e Marcello Mastroianni. [...] La sua verve comica era una dote naturale, la manteneva anche fuori dal set. Ci divertivamo. Il regista Ettore Scola, un grande fumatore, le faceva i dispetti buttandole il fumo addosso. Vi era di fondo quest’atmosfera di spensieratezza, di gioco, che oggi, nella lavorazione dei film, si è persa. Con il cinema non bisogna necessariamente pensare di cambiare il mondo. La comicità di Monica non è mai stata volgare, si basava su tempi calibrati, perfetti di fronte alla macchina da presa anche in primissimo piano.
Giancarlo Giannini