Donna sul fronte di Alaine Polcz
con Mónika Szilágyi, Matteo Marchesini, Erzsébet Miliczky
Transilvania, allora Ungheria, 1944. Alaine Polcz all'età di diciannove anni si sposa con un uomo che ama, senza sapere quanto ne sia riamata. All'avvicinarsi delle truppe romene, in autunno, insieme al marito scappa da Kolozsvár (attuale Cluj-Napoca), dove ritorna solo al termine della guerra, dopo aver attraversato l'inferno del fronte, vittima di atroci violenze e umiliazioni, e dopo aver subito anche il rifiuto del marito. Un libro che va a toccare un argomento tabù in Ungheria fino al 1990, fino alla fine del comunismo: gli stupri commessi dai soldati dell'Armata Rossa. Una questione che torna oggi di tragica attualità con le guerre in corso nel mondo, in particolare quella seguita all'invasione russa dell'Ucraina, che richiama da vicino gli episodi narrati. Un'autobiografia che ha anche ricevuto numerosi riconoscimenti ed è stata tradotta in francese, tedesco, inglese, spagnolo, romeno, russo, sloveno e serbo.
Giovedì 21 novembre alle 18 in Sala conferenze, Mónika Szilágyi parla del libro che ha curato Donna sul fronte di Alaine Polcz (traduzione di Antonio D’Auria, Anfora, 2024) con Matteo Marchesini, critico letterario, scrittore, poeta.
Introduce Erzsébet Miliczky.
L'incontro è realizzato in collaborazione con EdizioniAnfora.
Ingresso libero.
Una volta raggiunta la capienza massima consentita non sarà possibile entrare e sostare in piedi.