Sabato 10 maggio ore 19 e ore 21
Un album di fotografie è una macchina del tempo: ogni fotografia una storia, ogni storia una finestra verso un’altrove. Verso noi stessi di un tempo, verso i nostri cari, verso i luoghi vissuti: è un affondo tra le nostre inconsapevolezze del passato e nel mistero che i nostri sguardi di allora pongono a noi che oggi sfogliamo. Album è uno spettacolo che si misura con la memoria e con il suo sbiadire: fisiologico, quando la vecchiaia e le patologie degenerative la colpiscono; materiale, quando una catastrofe come un’alluvione trascina in un’onda di fango grigio gli oggetti di una vita; sociale, quando la perdita della memoria è la rimozione di quello che siamo stati. La compagnia, sperimentando una spazialità non frontale, compone la performance raccogliendo storie e immagini da varie parti d’Italia e d’Europa. Un “album scenico” senza confini, una ricerca accesa da un’immagine suggerita dal mondo animale: com’è possibile che tutte le anguille del mondo, a un certo punto della propria vita, percorrano decine di migliaia di chilometri sul fondo degli oceani per ritrovarsi tutte insieme nello stesso posto, spinte da una memoria ancestrale, per riprodursi, morire, rinascere?