Cultura Bologna
cover of Stranizza d’amuri
August 24, 2023, 9:30 PM @ Arena Puccini

Stranizza d’amuri

(Italia/2023) di Giuseppe Fiorello (130') | Arena Puccini 2023

Stranizza d’amuri 

Regia: Giuseppe Fiorello

Interpreti: Samuele Segreto, Gabriele Pizzurro, Simona Malato, Enrico Roccaforte, Simone Raffaele Cordiano, Antonio De Matteo, Anita Pomario, Fabrizia Sacchi, Roberto Salemi, Giuseppe Spata

Origine e produzione: Italia / Riccardo Di Pasquale, Eleonora Pratelli, Fenix Entertainment, Ibla Film

Durata: 140’ 

Giugno 1982, in una calda Sicilia che freme per la Nazionale Italiana ai Mondiali di calcio, due adolescenti, Gianni e Nino, si scontrano con i rispettivi motorini lungo una strada di campagna. Dallo scontro nasce una profonda amicizia, ma anche qualcosa di più, qualcosa che non viene visto di buon occhio dalle famiglie e dai ragazzi del paese. Coraggiosi e affamati di vita, Gianni e Nino non si curano dei pregiudizi, delle dicerie e vivono liberamente. Una libertà che gli altri non comprendono e non sono disposti ad accettare...Stranizza d'amuri è dedicato a Giorgio e Antonio, vittime del delitto di Giarre, avvenuto nel 1980 in provincia di Catania.

“All’origine di Stranizza d’amuri c’è il delitto di Giarre, duplice omicidio avvenuto nel 1980 in provincia di Catania. Le vittime erano due fidanzati, il venticinquenne Giorgio Agatino Giammona e Antonio Galatola detto Toni di dieci anni più giovane, da tutti soprannominati “ziti” in senso dispregiativo: scomparsi da casa due settimane prima, furono trovati morti, mano nella mano, uccisi da un colpo di pistola ciascuno alla testa. La chiara matrice omofoba del delitto, commesso in un clima omertoso, suscitò commozione e indignazione in tutta Italia, tant’è che portò alla fondazione del primo circolo Arcigay. […]
È un preambolo necessario per capire la vocazione civile che sottende l’esordio alla regia di Beppe Fiorello, che questa storia l’ha rincorsa per anni prima di vederla sul grande schermo. […] Non c’è l’elemento crime, manca l’approccio investigativo perché, come dichiara il titolo tratto dalla canzone di Franco Battiato (quasi un deus ex machina), l’opera prima di Fiorello è soprattutto una storia d’amore. Di iniziazione all’amore, perché forse i due adolescenti protagonisti non sanno nemmeno cosa sia quel sentimento che stanno scoprendo semplicemente vivendolo.
Fiorello e i suoi sceneggiatori hanno cambiato i nomi, l’età, l’anno in cui si svolgono i fatti. L’intento è manifesto: partire da una vicenda ai più oscura non per cercare i colpevoli o ricostruire gli eventi ma per raccontare uno spaccato sociale preciso (una Sicilia arretrata, patriarcale, feroce nonostante le disponibilità economiche, i sentimenti ancestrali, la solidarietà familiare) in un’epoca “positiva” (la fine degli anni di piombo, il successo sportivo, l’enfasi sul cosiddetto “secondo miracolo economico”) e restituire dignità e centralità alla memoria di due vittime che avevano la sola colpa di amarsi.
In questo senso Stranizza d’amuri non dimentica mai di essere forse soprattutto un film per ragazzi: Fiorello si mette sull’orizzonte di Gianni e Nino, capitalizza il loro sguardo puro e allo stesso tempo riserva agli adulti compassione per i loro limiti anziché disprezzo per i loro gesti, tant’è che non ne fa i reali antagonisti quanto vittime e al contempo difensori di un sistema.
È un film istruttivo e opportunamente didascalico perché nell’emanciparsi dalla cronaca cerca di farsi romanzo, ricorrendo ad archetipi e retoriche in grado di rendere universali elementi particolari, slittando addirittura verso la favola nera, con forti iniezioni di melodramma e senza rinunciare a scene madri.
[…] Un film che ha dalla sua ha la direzione degli attori (bravi e non banali i giovanissimi Gabriele Pizzurro e Samuele Segreto, di valore le prove di Fabrizia Sacchi, Simona Malato e Antonio De Matteo), la passione nel recuperare una storia dimenticata, la fiducia nel grande schermo.”

Lorenzo Ciofani, Cinematografo