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November 29, 2024, 5:30 PM @ Accademia Filarmonica - Salone Martini

Il ruolo del cantante Antonio Bernacchi nell’affermazione internazionale dell’Accademia Filarmonica

Letture Filarmoniche

Venerdì 29 novembre, alle 17.30, nella Sala Martini di Palazzo Carrati, si conclude la rassegna di quest’anno di Letture Filarmoniche, il ciclo di incontri gratuiti organizzati dall’Archivio-Biblioteca dell'Accademia Filarmonica di Bologna e curati dall’archivista Prof. Romano Vettori.

Questo quarto e ultimo incontro si concentrerà sull’illustre filarmonico del ‘700, il cantante evirato Antonio Bernacchi, attraverso la presentazione del volume “Il castrato Antonio Bernacchi: virtuoso e maestro di canto bolognese”, LIM, Lucca, 2022, di Valentina Anzani, prima approfondita ricerca dedicata alla figura del cantante.

L’incontro di presentazione del CD registrato sull’organo Traeri 1673 dell’Accademia Filarmonica di Bologna, con Istvan Batori, è rimandato alla primavera 2025 a causa di un’improvvisa indisposizione dell’organista.

Coetaneo di Johann Sebastian Bach, Georg Friedrich Händel e Domenico Scarlatti, Antonio Bernacchi (Bologna, 21 giugno 1685 – ivi, 16 marzo 1756) fu cantante d’opera castrato di portata internazionale, ma radicatissimo nella vita culturale bolognese, e d’importanza storica e artistica non meno rilevante di quella di alcuni suoi colleghi appartenenti alla stessa categoria dei cosiddetti “evirati cantori”, i “musici” per antonomasia, secondo un eufemismo assai diffuso all’epoca: i vari Melani, Senesino, Farinelli, Carestini, Pacchierotti, Marchesi, Velluti fra i primi. 

Fondamentale fu l’attività di Bernacchi quale princeps dell’Accademia Filarmonica di Bologna nel 1748/49: facendosi portavoce di altri due grandi musicisti bolognesi, Giacomo Antonio Perti e Giambattista Martini, Bernacchi cambiò in maniera determinante le sorti dell’istituzione. Anche grazie a lui l’Accademia Filarmonica ottenne il privilegio papale – al tempo riservato unicamente all’Accademia di Santa Cecilia a Roma – di poter esercitare la professione musicale nelle chiese e di emettere un prestigioso attestato sulla qualità degli studi musicali compiuti dai suoi aggregati, quello stesso “patentino” che da quel momento renderà Bologna tappa obbligata per la formazione di svariati musicisti, tra cui nel 1770 anche Mozart.

 


Ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili.