Rotta contraria
(Italia/Albania 2018, 76’) regia di Stefano Grossi
Oggi l’Albania è un cantiere a cielo aperto, e Tirana il simbolo di una nazione aggressiva e vitale, piena di forze fresche da gettare a profusione nel calderone del libero mercato e della new economy, dall’edilizia pubblica e privata al marketing finanziario e telefonico. Tirana infatti non è solo la capitale del paese delle aquile, ma anche quella dei call-center, che macinano lavoro, operatori e vendite in un flusso continuo e martellante, rivolto in gran parte verso l’Italia: vicino geografico, ex colonizzatore e ora anche bacino inesauribile di utenti di offerte telefoniche. Ma chi sono questi ragazzi albanesi di cui conosciamo solo le voci, tradite da quel loro cantilenato accento? E cosa pensano dei colleghi italiani che hanno intrapreso la “rotta contraria”, dall’Italia verso l’Albania, in cerca di lavoro? E poi, soprattutto: qual è il mondo, e l’idea di mondo, che si muove grazie a loro ma soprattutto dietro di loro? Un documentario sorprendente, firmato da Stefano Grossi, che ci dice qualcosa in più dell’Albania... e dell’Italia.