Cultura Bologna
cover of Laggiù qualcuno mi ama
August 28, 2023, 9:30 PM @ Arena Puccini

Laggiù qualcuno mi ama

(Italia/2023) di Mario Martone (128') | Arena Puccini 2023

Laggiù qualcuno mi ama

Regia: Mario Martone

Interpreti: Paolo Sorrentino, Francesco Piccolo, Goffredo Fofi, Federico Chiacchiari, Demetrio Salvi, Ficarra e Picone

Origine e produzione: Italia / Fabrizio Donvito, Marco Cohen, Benedetto Habib, Daniel Campos Pavoncelli, Mauro Berardi, Indiana Production

Durata: 128’ 

Martone omaggia in forma di documentario una grande personalità del nostro cinema, Massimo Troisi, a settant’anni dalla nascita. Un ritratto a tutto tondo che trae forza dagli spezzoni dei suoi film e dalle interviste ad artisti che ne sono stati influenzati.

“Tutto comincia diversi anni fa con un incontro sul set de Il Postino dove lavorava anche Anna Bonaiuto, allora la sua compagna. Una lunga chiacchierata, molta stima, il desiderio di ritrovarsi per fare qualcosa nel futuro. [...] «È come se questo sia il film che non abbiamo mai potuto fare insieme» dice Mario Martone. Laggiù qualcuno mi ama, al di là dell'occasione, i settant’anni dalla nascita di Troisi, nella regia di Martone si fa narrazione di un artista e del suo tempo, dei desideri di una generazione giovane negli anni Settanta, delle sue lotte sussurrate con ironia, dei suoi sogni, passioni, amori, legami e fughe. [...] Le battute entrate nel linguaggio comune. Il successo, la timidezza, le eredità importanti – Eduardo, Totò – di cui Troisi si schermisce: «Loro hanno lavorato trenta, quarant’anni…» dice. Gli incontri, gli amici, i complici come Pino Daniele – anche lui col cuore malato – e Maradona che abbraccia, icone di una città intera. Gli scritti su di lui, i libri, le critiche, le accuse, Sanremo che rifiuta perché non voleva farsi controllare i testi (l’immobilità dell’Ariston…). [...]
La vita al lavoro, dunque. Che il punto di partenza per avventurarsi nell’universo poetico (e politico) dell’artista di San Giorgio a Cremano – dove è nato il 19 febbraio 1953 – prima della cronaca più o meno «privata» sono le immagini, i suoi film soprattutto, quelli da regista – da Ricomincio da tre (1981) a Pensavo fosse amore… invece era un calesse (1991), e quelli come attore – Che ora è di ScolaHotel Colonial di Cinzia Torrini: un’esperienza di autore e interprete, corpo delle proprie immagini, che è una caratteristica importante. A accompagnare Martone, che entra anche in campo in una declinazione eclettica e “rivelata” del documentario, ci sono figure ricorrenti a cominciare da Anna Pavignano (anche autrice con lui della sceneggiatura e del soggetto), torinese, femminista, compagna a lungo di Troisi che con lei ha scritto i suoi film. E poi Goffredo Fofi, Sorrentino, Ficarra e Picone …
È proprio grazie a Anna Pavignano che Martone ha avuto accesso ai preziosi foglietti – le cui righe vengono lette da diversi attori come Roberto De Francesco e Lino Musella – su cui Troisi sin da piccolissimo annotava le sue idee. Frasi,pensieri, timori, insieme alle pagine dell’agenda intime, segrete, nei giorni della sua prima operazione al cuore. La vita affiora lì, tra queste tracce, nei ricordi di bambino che per farsi notare dal padre salta in una pozzanghera, nelle finte sedute psicanalitiche con Anna – registrate su vecchie cassette.
E si intreccia al suo tempo, che Troisi vive, esprime, appunto, nella Napoli di conflitti sociali e movimenti di quegli anni settanta e poi ottanta, in cui le voci si moltiplicano e l’arte si fa terreno di resistenza – da Neiwiller a Moscato allo stesso Martone. È questo intreccio coi suoi detour a declinare il film al presente: è la vitalità di Troisi, la sua meraviglia, la sua energia che Martone sa restituire, mettendosi all’ascolto e provando a cogliere dei punti in comune – senza mai forzare, a chi gli chiede risponde: «Forse è lo stesso amore e sentimento di distanza che proviamo». Al contrario della celebrazione il suo modo di portarci dentro al mondo di Troisi ne sottolinea la freschezza sempre attuale, la contemporaneità dello sguardo e dei suoi interrogativi, la capacità di sorprendere – viene voglia di rivedere i suoi film – accompagnandolo con cura e con amore.”

Cristina Piccino, Il Manifesto