Cultura Bologna
cover of Jeanne du Barry - La favorita del re
August 20, 2023, 9:30 PM @ Arena Puccini

Jeanne du Barry - La favorita del re

(Jeanne du Barry, Francia-Belgio-Regno Unito/2023) di Maïwenn (113') | Arena Puccini 2023

Regia: Maïwenn
Interpreti: Maïwenn, Johnny Depp, Pierre Richard, Melvil Poupaud, Pascal Greggory
Origine e produzione: Francia, Belgio, Regno Unito / Pascal Caucheteux, Grégoire Sorlat, Why Not Productions, France 2 Cinéma, France 3 Cinéma, La Petite Reine, Impala Productions, Les Films de Batna, IN.2 Film, Les Films du Fleuve
Durata: 113’ 

Grazie al suo fascino ed intelligenza, Jeanne riesce ad assicurare la propria ascesa sociale, diventando una favorita di Luigi XV di Francia, che la invita a trasferirsi a Versailles.

  • Film di apertura al Festival di Cannes 2023

Du Barry Was a Lady titolava nel 1943 un musical piuttosto divertente di Roy Del Ruth, dove la favorita e il re erano interpretati da Lucille Ball e Red Skelton (e musiche di Cole Porter e coreografie di Charles Walters). Avrebbe potuto essere un titolo di Lubitsch, che invece aveva portato sullo schermo la storia di Jeanne nel 1919, in un filmone storico tutto passione, dinamismo e invenzioni visive che lo fecero soprannominare “il Griffith europeo” (lei era Pola Negri, il re Emil Jannings). Poi ce ne sono stati altri, lussuosi e più tradizionali, attraversati da bellezze come Dolores Del Rio e Martine Carol, mentre nel Marie-Antoinette di Sofia Coppola era Asia Argento a conferire un fascino non convenzionale (occhiaie, capelli scuri, sguardo sfrontato) alla rivale della “Delfina”.
E oggi arriva Maïwenn, protagonista, sceneggiatrice e regista della versione contemporanea della storia di una donna maestra di seduzione e patrona delle arti, tanto intelligente, colta, sensuale, brillante da farsi strada dalla campagna nel demi-monde parigino settecentesco e da ascendere al ruolo di favorita di Luigi XV, che mantenne dal 1768 alla morte del re, nel 1774. Storia ricchissima di spunti, e di tracce, generi, immagini sedimentate dal passato.”

Emanuela Martini, Cineforum