sabato 15 febbraio, ore 20
domenica 16 febbraio, ore 17
C’era una volta un campo da calcio in mezzo al quartiere, uno di quei campi di periferia che ti segnano le ginocchia per tutta la vita, con le porte fatte di tubi innocenti… dove tutti, o quasi, hanno sognato di diventare calciatori. Questa è la storia di una cavalcata incredibile, di un gol impossibile all’ultimo minuto e del sogno chiamato ILVA Football Club. È una storia di lotta tra salute e lavoro, tra speranza e disillusione, tra sogno e realtà. È la storia della più grande e inquinante acciaieria d’Europa che si intreccia alla leggenda di questa piccola squadra, nata a Taranto proprio sotto le ciminiere, per raccontare la storia di una “città sacrificabile”. Nel 2022 un rapporto dell’ONU inserisce Taranto tre le “zone di sacrificio”, ovvero quei luoghi ritenuti sacrificabili in nome del progresso o della produzione di beni di consumo: oggi è Taranto, ma domani potrebbe essere un’altra città, mostrandoci che quanto ciò che accade ci riguarda molto più di quanto immaginiamo.
Lo spettacolo si basa su testi tratti da archivi storici, documentari e interviste fatte dagli artisti a Taranto, e utilizza la narrazione calcistica per raccontare la vita e la storia della città, strettamente legata alla storia dell’ex ILVA, attraversando la storia di oltre 60 anni del centro siderurgico, mostrando come la promessa di progresso e prosperità si siano lentamente trasformate in disillusione, rabbia, prigione e ricatto: salute o lavoro.
una creazione di Usine Baug & Fratelli Maniglio
con Fabio Maniglio, Luca Maniglio, Ermanno Pingitore, Stefano Rocco, Claudia Russo
luci e tecnica Emanuele Cavalcanti
produzione Campo Teatrale
con il supporto di IDRA Teatro e TRAC Centro di residenza pugliese nell’ambito del progetto CURA 2022