Cultura Bologna
cover of Gli Spiriti dell'Isola
August 19, 2023, 9:30 PM @ Arena Puccini

Gli Spiriti dell'Isola

(The Banshees of Inisherin, Irlanda-GB-USA/2022) di Martin McDonagh (114') | Arena Puccini 2023

Gli spiriti dell'isola

Regia: Martin McDonagh

Interpreti: Colin Farrell, Brendan Gleeson, Kerry Condon, Barry Keoghan, Gary Lydon

Origine e produzione: USA, Regno Unito, Irlanda / Martin McDonagh, Graham Broadbent, Peter Czernin, Jo Homewood, Peter Kohn, Blueprint Pictures, Film 4, Metropolitan Films International, Searchlight Pictures

Durata: 114’

-           Miglior sceneggiatura a Martin McDonagh e miglior interpretazione maschile a Colin Farrell alla Mostra del Cinema di Venezia 2022.

-           Golden Globe 2023 come miglior film commedia o musicale, a Martin McDonagh per la miglior sceneggiatura, a Colin Farrel come miglior attore in un film commedia o musicale.

-           Premio BAFTA 2023 a Kerry Condon come miglior attrice non protagonista, a Barry Keoghan come miglior attore non protagonista, a Martin McDonagh per la miglior sceneggiatura.

Su un'isola remota al largo della costa irlandese, Pádraic è sconvolto quando il suo compagno Colm interrompe improvvisamente la loro amicizia di una vita. Pádraic si propone di riparare il rapporto danneggiato con ogni mezzo necessario.

The Banshees of Inisherin è una specie di summa dell’arte di McDonagh, il drammaturgo e regista inglese di origini irlandesi noto per In Bruges e Tre manifesti a Ebbing, Missouri. Una commedia nero pece sull’orgoglio (e l’amore) ferito. Ma anche una scoperta metafora della nostra incapacità di vivere in pace. Animata dalla vera specialità di McDonagh: dialoghi lievi ma densi, sferzanti, esplosivi. Come tutto questo film ambientato su un’immaginaria isoletta irlandese nel 1923, in piena guerra civile.

Anche se i cannoni rombano in lontananza e a Inisherin tutto procede come sempre. Fino al giorno in cui il massiccio Colm (Brendan Gleeson) decide di chiudere col vecchio amico Pádraic (Colin Farrell). Di colpo, senza ragioni. Se non quella, dura da digerire, che il tempo passa, Colm non è più un ragazzo e anziché cianciare al pub vuole pensare, suonare il violino, scrivere canzoni.

Questo l’avvio di un film che procede di sorpresa in sorpresa muovendosi tra pochi ambienti e un pugno di personaggi suggestivi. Siobhàn, la sorella di Pádraic (Kerry Conlon), bellezza solitaria e amareggiata. Dominic (Barry Keoghan), figlio del poliziotto locale, meno tonto di quanto sembri. E le tipiche figure di un posto simile: il padrone del pub, la bottegaia pettegola, il prete, una vecchia forse un po’ strega. Più un cane e un’asinella, decisivi. Tutti capaci di “suonare” una musica familiare e insieme nuova, dai toni via via più allarmanti.

[…] Il film ha la capacità di tuffarci dentro l’onda lenta del male che si propaga. Per capriccio, per partito preso, perché così va il mondo. Senza perdere lo humour tipico di questo autore che qui gioca a carte scoperte, spingendo verso la parabola il suo gusto per i microcosmi mèta-storici. Trainato da questi due amici-nemici costruiti per incarnare esigenze opposte e complementari. Che qui sono l’isolamento e la semplicità, la ricerca interiore e la vita quotidiana, l’ambizione personale e la semplice bontà. Ma potrebbero anche essere differenze sociali, etniche o religiose.

Lettera o metafora, dunque? Amicizia tradita o allegoria della guerra civile (di ogni guerra civile)? McDonagh giustamente non si scopre. Ma le Banshees, annunciatrici di sventura nella mitologia celtica, avranno il loro bel da fare.”

Fabio Ferzetti, L’Espresso