cover of Decadenza. Vestigia degli anni Venti
from 12 Jan to 12 Apr 2025 @ Teatri di Vita

Decadenza. Vestigia degli anni Venti

Teatri di Vita | stagione gennaio - aprile

Nove appuntamenti da gennaio ad aprile
Abbonamento: 69 euro

Decadente o decadentista? Nel dubbio, ecco alcune tracce di un decennio ricco di stimoli e inquietudini. La nuova stagione ci porta negli intrallazzi della provincia italiana (Le volpi di CapoTrave, 10-12 gennaio); nei turbamenti di un internato in manicomio (L'Oreste con Claudio Casadio, 25-26 gennaio); in una storia che intreccia il calcio e l'ILVA di Taranto (ILVA Football Club di Usine Baug, 15-16 febbraio); nel primo romanzo di D'Annunzio (Il Piacere di Andrea Adriatico, 28 febbraio-2 marzo); in un Martedì Grasso di partecipazione (Grande ballo in maschera, 4 marzo); nelle visioni dell'arte contemporanea (Alter di Stalker Teatro, 7-9 marzo); nell'opera della scrittrice Annie Ernaux (Variazioni Ernaux di Florian Metateatro, 21-23 marzo); nelle illusioni di un diverso della società (La difficilissima storia della vita di Ciccio Speranza di Les Moustaches, 4-6 aprile); nella tragedia del genocidio (Sette bambine ebree. Un'opera per Gaza di Caryl Churchill).
Si ricorderanno in futuro di quest’epoca, un’epoca che richiama il sapore della decadenza, quel sapore amaro che sguazza nell’eco di guerre lontane e vicine e di genocidi osservati con noia; nella crescita delle disuguaglianze sociali ed economiche; nel disprezzo conclamato e dichiarato dei potenti per il popolo; nell’avanzare di nuove forme di fascismo più aggraziate e moderne ma sempre con la stessa protervia; nella disumanizzazione di persone con una lingua diversa, una pelle diversa, una cultura diversa, un’identità e un orientamento diverso; nel dilagare di una violenza individuale che attraversa il reame inquieto dell’adolescenza e che arriva ai suoi apici più osceni nei femminicidi.
Una decadenza dai potenti chiaroscuri, che dall’altra parte ci illude con slanci ottimisti e inquietanti oltre le frontiere digitali e artificiali, ma anche con una creatività ricca e stimolante. Noi non siamo nostalgici, non è vero che il teatro è morto e l’arte è morta, altrimenti non staremmo qui a celebrare la necessità del teatro e dell’arte. E quindi è forse ancora più eccitante fare teatro e fare arte in un’epoca di decadenza. E condividere sguardi, pensieri ed emozioni con voi spettatori e spettatrici che siete al centro del senso del fare teatro. E che avete risposto in grande quantità alla campagna dell’abbonamento BLIND, l’abbonamento alla cieca, sulla fiducia, sul’’empatia, sul riconoscersi – secondo uno slogan progettuale che abbiamo lanciato da pochi anni – in “un teatro come casa”.
Questa stagione si intitola “Decadenza. Vestigia degli anni Venti”, ovvero tracce di questo decennio nella sua più ampia schizofrenia, senza la pretesa di toccarne tutti i punti. Prendetelo come un titolo da tenere sullo sfondo, ma che riaffiorerà più forte in alcuni punti. Soffriremo, ci divertiremo, impareremo, ci emozioneremo, e insomma, come cantano i BluVertigo, “godiamoci una decade di decadenza”.