
Album "Baudolino"
In questa gallery raccogliamo documenti che illustrano la genesi e la vita editoriale del romanzo Baudolino di Umberto Eco (2000), che fanno riferimento ai temi trattati nell’opera o hanno fornito una base informativa per l’autore. Questa non vuole essere un’analisi scientifica ed esaustiva di fonti e documenti utilizzati dall’autore né tantomeno un’interpretazione critica.
Quello che qui proponiamo è il resoconto di un’esperienza di lettura e di ricerca nel patrimonio della nostra biblioteca (con alcune escursioni su altre raccolte documentarie). Non c’è quindi nessune pretesa di una presentazione esaustiva dei molti argomenti e dei molti materiali che il romanzo potrebbe suggerire, ma la volontà di compiere una scelta sulla base di motivazioni anche episodiche e dettate dall’interesse dei lettori e dalle discussioni che il gruppo di lettura ha sostenuto negli incontri precedenti.
L’indicazione delle pagine del romanzo citate si riferisce alla prima edizione, pubblicata nel 2000 dall’editore Bompiani. Di Baudolino sono comunque sempre citati anche i capitoli da cui sono tratte le citazioni, per facilitarne l’individuazione in altre edizioni.
I documenti utilizzati sono quasi totalmente conservati e consultabili presso la Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Salvo dove diversamente specificato la collocazione indicata è quindi relativa a questa biblioteca.

Sante Manelli, Quator Bononiae Magistri in Roncalliarum conuentu coram Friederico I de Regalibus iudicant (1° metà sec. XVIII)
L’autonomia dello studio bolognese viene conquistata a Roncaglia grazie alla presenza di quattro dottori dello Studium, che a loro volta devono concedere qualcosa all’imperatore Federico:
«Breve (diceva Baudolino per non tediare Niceta con i capolavori dell’oratoria imperiale, giurisprudenziale ed ecclesiastica), quattro dottori di Bologna, i più famosi, allievi del grande Irnerio, erano stati invitati dall’imperatore a esprimere un insindacabile parere dottrinale sui suoi poteri, e tre di loro, Bulgaro, Jacopo e Ugo di Porta Ravegnana, si erano espressi così come Federico voleva, e cioè che il diritto dell’imperatore si basava sulla legge romana. Di parere diverso era solo Martino» (cap. 5, p. 65).
Sul rapporto fra i quattro dottori e Federico si veda Kenneth Pennington, Bulgarus, Martinus, Azo and Lotharius. The School of Bologna and the Emperor.
Questa incisione della prima metà del secolo XVIII, realizzata da Sante Manelli su disegno di Domenico Maria Fratta, rappresenta l’incontro del 1158 fra l’imperatore e i quattro dottori.
Quator Bononiae Magistri in Roncalliarum conuentu coram Friederico I de Regalibus iudicant, invenzione e disegno di Domenico Fratta, incisione di Sante Manelli, Bologna, s.n., 1740.