Proiezioni ORTOgonali
Visioni e suoni di orti bolognesi
Proiezioni ORTOgonali. Visioni e suoni di orti bolognesi
Una mostra per scoprire gli orti urbani bolognesi, tra opere video-fotografiche, mappe storiche, stimoli uditivi e un allestimento di specie ortive officinali. Da mercoledì 11 a sabato 21 gennaio, nella Sala della Manica Lunga di Palazzo d’Accursio.
Curata da Ilaria Braschi (Distal) e Francesca Vaccari(Giardino Savioli), l'esposizione si compone delle opere video-fotografiche di Erica Zanetti, Serena Magagnoli, Francesco Grazioli e Andrea D’Aprile, di una selezione di mappe storiche di aree verdi comunali a cura di Francesca Vaccari, di stimoli uditivi raccolti da Gianpietro Lazzarin e di un allestimento di specie ortive officinali a cura di Giovanni Bazzocchi (Distal).
La mostra è organizzata nell'ambito del MyLocalFoodE festival, attività di disseminazione alla cittadinanza e ragazzi in età scolare del progetto H2020 FoodE, coordinato da Francesco Orsini (DISTAL - Università di Bologna). La mostra vuole essere un momento di riflessione sulla biodiversità fornita dagli orti cittadini, sulla loro funzione sociale, didattica e terapeutica, senza dimenticarne i principali aspetti storici e culturali.
Ci si immerge così nelle ORTOgrafie, segni di terra bolognese e della sua gente, fotografie di Erica Zanetti. Orto, poeticamente, significa “il sorgere del sole nel cielo”.
Iniziata negli anni Ottanta, dall’intuizione del sindaco Renato Zangheri, l’esperienza degli orti comunali di Bologna, con 3000 appezzamenti, diffusi in otto quartieri, costituisce una realtà viva, dinamica, fatta di impegno e di cura. Gli orti non sono solo scorci di campagna in città, ma anche luoghi di socializzazione per le persone anziane, che spesso più di altre, rischiano l’isolamento e la solitudine. Le finalità sociali sono alla base dell’esperienza portata avanti da ANCeSCAO Associazione Nazionale dei Centri Sociali, Comitati Anziani e Orti, dagli anni Novanta, e dal Comune di Bologna che, insieme a tante realtà attive sul territorio, fanno dell’Emilia-Romagna la regione italiana più virtuosa.
Il racconto fotografico di Erica Zanetti mostra i segni di una comunità attiva che cambia nel tempo. Gli ortolani degli inizi, in gran parte ex contadini e braccianti, oggi sono stati sostituiti da ortolani che prima lavoravano in fabbrica, nella scuola e in tanti altri luoghi di lavoro. È la città che cambia. Ma la passione con cui coltivavano gli orti ieri è la stessa di oggi. Nel tempo il valore dell’esperienza è cresciuto. La ricerca ORTOgrafie vuole raccontare tutto questo e si propone come occasione per riflettere sul passato e sul futuro di una storia preziosa per Bologna.
Si prosegue con le fotografie selezionate da Serena Magagnoli, entomologa e fotografa. Le immagini sono frutto di intere giornate spese alla ricerca dei “piccoli dominatori” della Terra; artropodi che popolano silenziosamente ogni angolo di verde tra il cemento delle città. I giardini e gli orti urbani, se gestiti correttamente e senza l’uso di pesticidi, rappresentano veri e propri baluardi per la salvaguardia della biodiversità. Inoltre, grazie alla presenza di un’elevata diversità vegetale, specie fiorite incluse, si garantiscono nettare e polline agli insetti pronubi e siti di rifugio e prede alternative per i predatori, fauna utile per il contenimento degli insetti dannosi.
Ci si immerge nella natura con le immagini di Microvita del fotografo e documentarista Francesco Grazioli. Le foto esposte all’interno della mostra fanno parte di un lungo percorso, intrapreso diversi anni fa, con lo scopo di documentare quella fauna esclusiva, quasi invisibile agli occhi, che fa parte della biodiversità che resiste all’urbanizzazione. Le uniche oasi verdi delle città sono costituite dai giardini e dagli orti urbani, fonti di cibo e di siti di rifugio e nidificazione per molte specie animali. Senza questi ambienti, le città sarebbero più vuote e tristi togliendoci anche quel poco di natura che ci consola nelle frenetiche giornate di lavoro
Francesca Vaccari, grafica editoriale, presenta ORTIePORTICI, progetto che nasce dall’ osservazione di una piccola area verde a pochi passi dalla porta di Strada Maggiore, a Bologna, ha dato origine a una ricerca storica sul territorio. Un portico, costruito quattrocento anni fa, traccia il confine del giardino dalla via Emilia. Cartografie, disegni, documenti d’archivio confermano che la struttura di una città come Bologna è il risultato di un lungo rapporto dialettico tra aree verdi e costruito architettonico: un linguaggio prezioso ancora oggi per l’equilibrio ambientale della città
La mostra si arricchisce di suoni e visioni grazie alle installazioni di Andrea D’Aprile e Gianpietro Lazzarin.
Da mercoledì 11 a sabato 21 gennaio, nella Sala della Manica Lunga di Palazzo d’Accursio
inaugurazione venerdì 13 gennaio alle ore 17.00
Durante l'evento di inaugurazione verrà presentato il catalogo della mostra, disponibile online gratuitamente su AMSActa, la biblioteca digitale dell'Università di Bologna.
Orario:
lunedì-domenica 9:00-18:00
Ingresso libero