Ron

I due attori si alterneranno, e talvolta si compenetreranno, ai brani originali, recitando in scene tratte da un florilegio di autori sudamericani, moderni e contemporanei: Allende, Borges, Marquez, Coelho… con qualche intrusione, ben mimetizzata, di Brecht, di Louis Jouvet e qualche pezzo originale del regista, Fabrizio Guerra. Repressioni, maschilismo, qualche giro di realismo magico, di revolución, sono tutti elementi che travolgeranno gli attori, calandoli, anche se un po’ recalcitranti, in scene che prendono forma davanti al pubblico senza avvisaglie, senza le dovute presentazioni, così come nella migliore tradizione fantastica di Borges, Come un folle jazz, scatenato nelle sue evoluzioni rapsodiche a volte romanticamente allucinate, a volte surrealisticamente romantiche, la storia esplode in scena e ci ricorda che, anche se noi dimentichiamo, lei si ricorda di noi.