PROGETTO VAJONTSNARRAZIONE PER CORO POPOLARETeatro Comunale Laura Betti di Casalecchio di Reno
Una produzione ATER Fondazione e Istituto Tecnico Salvemini / Laboratori teatraliAdattamento e regia di Massimiliano BriaravaDal testo curato da Marco Paolini in collaborazione con Marco MartinelliCon la partecipazione di 33 cittadini, studenti e docenti dell’ITE Gaetano SalveminiVajontS 23 è un progetto di Marco Paolini per La Fabbrica del Mondo realizzato da Jolefilm in collaborazione con Fondazione Vajont
Sessanta anni fa era “il Vajont” – disastro per chi l’aveva provocato, strage senza giustizia per chi l’aveva subita, tragedia per tutti, 2000 morti per l’avidità, l’arroganza, la stupidità di chi aveva costruito quella diga indifferente alla montagna, alla natura che ammoniva: abbi cura di me, se vuoi avere cura di te!Ancora oggi chiamiamo “disastri idrogeologici” – alluvioni, siccità, crisi climatica – quei disastri industriali provocati dall’incuria, dalla cementificazione selvaggia, dall’occupazione e dall’abuso di tutto ciò che la natura ci dona: aria, acqua, terra e casa.Marco Paolini è un attore e un cittadino; molti lo conoscono per quell’orazione civile, Il racconto del Vajont, che fece finalmente chiarezza su quanto accaduto il 9 ottobre 1963.60 anni dopo, VajontS sarà quel racconto moltiplicato per 150, perché 150 sono i teatri italiani che hanno accettato la straordinaria proposta di Paolini, di portare in scena tutti insieme il 9 ottobre 2023 una versione corale e popolare di quel pezzo di storia italiana.150 è perciò un numero da moltiplicare: puoi immaginare 150 cori, non di attori ma di cittadini di tutte le età, che mescolano il racconto del Vajont al loro, perché sentono il peso e il valore di una responsabilità, non solo storica, ma tesa al futuro. Raccontare 60 anni dopo il Vajont e unirlo alle nostre storie è un atto vitale: di fronte alla crisi climatica e civile, non siamo soli, possiamo essere insieme, allearci alla scienza, ragionare, influire.Quello del Vajont è un racconto severo, che costringe finalmente l’uomo a patteggiare con la natura, e che a Casalecchio di Reno risuona, si incontra e si scontra con la nostra storia personale. Una storia diversa: di cittadina cresciuta su un fiume amico, su una Chiusa antica, che si sono accordati per donare il bene più prezioso: l’acqua. Una storia simile: di una ferita mai rimarginata, di uno stato assente di fronte a una strage chiamata “incidente”, come quella del Salvemini, del 6 dicembre 1990. Ed è proprio ai laboratori teatrali dell’Istituto tecnico Salvemini, guidati da Massimiliano Briarava, che ATER Fondazione ha affidato il compito di raccogliere un coro popolare e ricostruire il nostro VajontS.
Marco Paolini, autore del Racconto del Vajont, spiega il progetto, come è nato, i suoi scopi e le sue ambizioni.
Ingresso libero
Disegno di Duccio Boscoli, tratto dalla graphic novel “Vajont. Storia di una diga”, ed. Becco Giallo, 2018.
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