October 14, 2021, 5:30 PM @ Teatro Arena del Sole - Sala Leo de Berardinis

Politiche gestazionali e convergenza postumana

incontro | Teatro Arena del Sole

incontro con Rosi Braidotti
in dialogo con Rita Monticelli e Angela Balzano

in presenza in teatro e in live streaming sulle pagine Facebook di ERT e di Atlas of Transitions Italia

Tre studiose femministe si confrontano sull’essere (post)umano. Rosi Braidotti, filosofa di fama mondiale, prima in Europa ad ottenere la cattedra di Women’s Studies, autorità per gli studi sul tema della soggettività ed enunciatrice del concetto di postumano, si confronta con Rita Monticelli, professoressa ed esperta di Gender Studies e Studi delle donne e Angela Balzano, ricercatrice e attivista, per una riflessione intorno alla procreazione nelle sue diverse forme e la società, aprendosi a nuovi  immaginari di convergenze postumane e prospettive di solidarietà possibili.

Rosi Braidotti nata in Italia ma cresciuta in Australia, è filosofa e teorica del femminismo. A Parigi, consegue il dottorato in filosofia alla Sorbona, dove stringe un sodalizio teorico con Gilles Deleuze e approfondisce femminismo e psicoanalisi, che resteranno centrali nella sua evoluzione di pensatrice. I suoi studi si collocano all’incrocio tra  teoria sociale e politica, politica culturale, gender studies e studi postcoloniali. A soli trentatrè anni, ottiene la prima prestigiosa cattedra – la prima in Europa – di Women’s Studies all’ateneo di Utrecht e nel 1995 fonda la Netherland Research School of Women’s Studies. Nel 2005 diviene Distinguished Professor in the Humanities e direttrice del nuovo Centre for the Humanities dell’Università di Utrecht. Il suo lavoro è stato tradotto in più di 20 lingue. Le sue ultime pubblicazioni in italiano sono Il postumano: La vita oltre il sé, oltre la specie, oltre la morte (Derive e Approdi, 2014) e Per una politica affermativa. Itinerari etici (Mimesis, 2017). 

Rita Monticelli lavora all’Università di Bologna, nel Dipartimento di Lingue, Letterature e Culture Moderne, nell’ambito delle letterature e culture dei paesi di lingua inglese, studi di genere, studi femministi, cultural studies e postcoloniali, storia e teorie della cultura. Il suo focus è su memoria culturale, studi sui traumi, utopia e distopia in letteratura e nella cultura visuale e performativa. Laureata in Lingue e letterature straniere moderne a Bologna, negli UK ottiene il Master in Letteratura delle donne, sugli studi di genere e women’s studies. Partecipa a progetti internazionali tra cui ATHENA, sugli studi interculturali delle donne, con Rosi Braidotti, ACUME, memoria culturale in Europa, Acume 2, Interfacing science and the humanities, il progetto Marie Curie GRACE, (Gender and culture of Equality in Europe), e PLOTINA, (Promoting Gender balance and inclusion), partecipa all’Academy of Global Humanities and Critical Theory (Università di Bologna, Duke, Virginia). Responsabile del Master internazionale GEMMA (Women’s and Gender studies) per l’Università di Bologna. Partecipa a numerosi Council Europei e rappresenta l’Università di Bologna nei gruppi SSH (Social Sciences and Humanities) Deans e Gender&Diversity della rete europea GUILD (The Guild of European Research-Intensive Universities). 

Angela Balzano è ricercatrice femminista e docente precaria. Coordinatrice e docente del modulo Scienze del Master in Studi e politiche di genere dell’Università degli Studi Roma Tre. Docente a contratto del corso in Diversity Management presso l’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna e tutor in Women and Law per il Master GEMMA.  Ha curato le traduzioni di Rosi Braidotti (Il postumano, 2014; Materialismo radicale, 2019), di Cooper e Waldby (Biolavoro globale. Corpi e nuova manodopera, 2015) e di Donna Haraway (Le Promesse dei mostri, 2019). Con Carlo Flamigni ha scritto Sessualità e Riproduzione. Due generazioni in dialogo su diritti, corpi, medicina (Ananke 2015). Per la collana Culture Radicali della Meltemi nel 2021 ha pubblicato Per farla finita con la famiglia. Dall’aborto alle parentele postumane. 


foto di Ed van Rijswijk