Mo sóppa, che spetâcuel!
festa dello spettacolo dialettale bolognese | DiMondi
Sarà uno spettacolo “d’arte varia” in cui, nell’arco di cinque ore, in un palinsesto variegato si alterneranno sul palcoscenico quaranta attrici, attori e musicisti in scenette dialettali, canzoni, zirudelle, monologhi comici, burattini e cantastorie; sarà una sorta di Woodstock in bulgnais, una carrellata delle perle dei repertori delle compagnie petroniane rivolta non solo ai “fans” del dialetto bolognese ma soprattutto a coloro che sono curiosi di conoscerlo.
Questo evento vorrebbe essere un primo passo di collaborazione tra le compagnie dialettali e il Comune di Bologna per la valorizzazione e la tutela della cultura locale tra tradizione e creatività.
Partecipano:
Compagnia Dialettale Bolognese “Arrigo Lucchini”
Compagnia Dialettale Bolognese “Bruno Lanzarini”
Compagnia “I Nuovi Felsinei”
Compagnia Dialettale Bolognese “As fà quall ch’as pôl”
Compagnia Dialettale Bolognese “Masetti” di Luciana Minghetti
Compagnia Dialettale Bolognese del Corso
Compagnia Teatrale Dialettale “I amîg ed Granarôl”
Compagnia Teatrale Dialettale “La Ragnatela”
Compagnia Dialettale “Al nòster dialàtt”
e i musicisti e cantastorie:
Federico Berti
Beppe Cesari
Giuliano Gamberini
Gianni Molinari
Uber Zampa Trevisani
Ospiti:
Fausto Carpani e il Gruppo Emiliano
Riccardo Pazzaglia (I Burattini di Riccardo)
Presenta:
Silvia Parma (show-woman e conduttrice di Radio San Luchino)
Ideazione e organizzazione:
Davide Amadei
Patrizia Strazzari
Gianni Giuliano
Fra le decine di esibizioni ci saranno:
- un prestigiatore in dialetto (Compagnia “As fà quall ch’as pôl”);
- la classica scenetta musicale delle Quattro Vecchie, interpretate da uomini, con la sorda Zenobia e il ritornello “Arén butén salén…” (Compagnia “Arrigo Lucchini”);
- un ricordo in video dell’indimenticabile Carla Astolfi;
- sketch e monologhi di Bruno Lanzarini, uno dei principali interpreti del teatro bolognese del ‘900 che oltretutto proprio nel quartiere della Bolognina nacque, visse e lavorò come artigiano meccanico;
- brani della Divina Commedia tradotta in dialetto bolognese negli anni ’30 da Giulio Veronesi (Compagnia “Teatro del Corso”);
- l’arte dei cantastorie bolognesi da Piazza Marino ad oggi
Nella grafica promozionale dell’evento, il personaggio con le bombette è il cantastorie Piazza Marino in una vecchia foto degli anni ’70.
Il dialetto bolognese nel campo dello spettacolo ha una tradizione che da Giulio Cesare Croce ad oggi interpreta la città attraverso le forme della prosa, della canzone e dei burattini.
Lo spettacolo dialettale innesca sempre un empatico rapporto tra palcoscenico e platea fatto di divertimento, di condivisione della tradizione, e di dialogo tra le generazioni. E ciò non solo in ambito cittadino, ma anche e soprattutto nei centri della provincia.
Nell’ambito della prosa, le attuali compagnie dialettali – tutte formate da non professionisti, dalle più storiche a quelle di più recente formazione - sono le vivaci eredi della tradizione che dall’ottocentesco Teatro Contavalli e da Alfredo Testoni, passando nel ‘900 attraverso Bruno Lanzarini e Arrigo Lucchini, ha avuto negli ultimi quarant’anni un costante consenso di pubblico con le rassegne al Teatro Alemanni, al Teatro Dehon, al teatro di Casalecchio oltre che in provincia nei cartelloni comunali o parrocchiali (Sasso Marconi, Padulle, Castel San Pietro, San Giovanni in Persiceto, Medicina, Baricella…)
dalle ore 18 alle ore 23
Ingresso libero
Info: bulaggnainscena@libero.it
info@dimondifestival.it
dimondifestival.it
facebook.com/dimondifestival