L’orco di Zeralda
dai 5 anni
Uffi e sbuffi! Saltapicchio! Se trovo un marmocchio prima lo sgranocchio e poi lo rosicchio. Un orco famelico si aggira in città in cerca di bambini appetitosi da divorare a colazione. I genitori, in preda al terrore, si precipitano a nascondere i loro figli, e lui deve accontentarsi suo malgrado di pappa d’orzo e patate fredde. Per fortuna arriverà in suo soccorso Zeralda, piccola cuoca provetta, che lo sfamerà con banchetti deliziosi. Dopo oltre vent’anni dall’ultima edizione, accogliamo di nuovo sugli scaffali della nostra biblioteca questo classico di Tomi Ungerer, con alcune novità che rendono il suo ritorno ancora più gradito. Innanzitutto il formato più grande, che rende giustizia alle magnifiche illustrazioni, le valorizza nei minimi dettagli – la barba irsuta dell’orco, i ricchi banchetti di Zeralda, l’ambientazione medievale – e lo rende una lettura ideale da fare ad alta voce in piccoli gruppi. Anche il titolo è motivo di allegria: finalmente è stato ripristinato l’orco originale, a lungo sostituito dal più rasserenante gigante, nonostante le sembianze del protagonista e l’incipit “C’era una volta un orco solitario” non lasciassero spazio a dubbi. Tomi Ungerer, uno dei maestri della letteratura per l’infanzia e vincitore del Premio Hans Christian Andersen nel 1998 come migliore illustratore, con L’orco di Zeralda ci ha regalato un albo ironico e divertente, perturbante e sovversivo, con un lampo di genio finale che apre scenari inattesi. In biblioteca puoi trovare anche la versione in tedesco e in francese